giovedì 30 dicembre 2010

LAS TERESITAS


LAS TERESITAS
 
Una lunga distesa di sabbia bianca a semicerchio, incorniciata tra la strada e il mare da grandi piante esotiche che non saprei descrivere.
Belle.
E’ il 30 dicembre è non fa caldo.
All’improvviso il sole esce dalle nuvole nere, rischiara e scalda tutta la zona, specialmente noi.
Ci sistemiamo su due lettini di fronte al mare.
Sono stanco, il camminare sulla sabbia mi ha tolto le forze, sembra che ogni volta che affondo un piede, questa non me lo voglia restituire.
Il calore aumenta e sembra come restituirmi energia.
Inizio togliendomi il giubbino, poi la maglia di filo e la canottiera e il sole mi colpisce il torace dandomi un senso di benessere un’iniezione di vita.
Tolgo tutto il resto e infilo il costume.
Il mare è calmo come una tavola, perché protetto da una catena di scogli all’imboccatura della baia e limpidissimo nonostante il fondo sabbioso.
Sento il desiderio di fare il bagno, anche se non so se ne avrò la forza.
Immergo prima i piedi e poi piano, piano, vincendo la sensazione di freddo, avanzo fino alla vita e mi lascio scivolare abbandonandomi al mare che mi accoglie teneramente.
Provo con grande difficoltà i primi accenni di nuoto, ma i dolori sono tanti e il corpo sembra rifiutarsi di fare movimenti che sino a poco fa erano naturali.
Continuo a farmi cullare dall’acqua e riprovo sempre più lentamente qualche bracciata, qualche battito di gambe e,lentamente, ricomincio a ritrovare certi meccanismi ormai istintivi, come riprendere la bicicletta dopo tanti anni.
I dolori ci sono ancora, ma diminuiti, sopportabili.
Il freddo è completamente sparito anzi, pur bagnato sento di nuovo caldo.
Se chiudo gli occhi mi sembra di essere d’estate.
Dopo il bagno mi stendo al sole che sento penetrare sin dentro di me, dandomi un placido piacere, una linfa vitale che non sentivo da tanto.
Non faccio in tempo ad asciugarmi completamente che già, sebbene a occhi chiusi, sento il cambiamento di temperatura.
Il sole si è di nuovo nascosto dietro a nuvoloni che non promettono niente di buono.
Infatti, dopo poco, inizia una pioggerellina fitta e fine, che se facesse più caldo sarebbe anche piacevole, ma così, dichiara la fine della giornata di mare.
E’ durato poco ma è stato moltissimo per me, Teresita, non so da chi tu abbia preso quel nome, chiunque sia stata, doveva essere veramente dolce, accogliente e carezzevole o almeno così io ti ho vissuta.



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