GIUDICARE E’ GIUSTO?
Oscar Wilde diceva che solo gli imbecilli non giudicano a prima vista.
Era, sicuramente, una provocazione per tutti quelli che affermano, più che razionalmente, che è vero il contrario.
Mi sto convincendo sempre più, tuttavia, che, pur non essendo una regola fissa, spessissimo la prima impressione, con il tempo, si rivela quella giusta.
Mi succede, sempre più spesso, di notare che molti umani hanno scritto in faccia e nei modi, quello che effettivamente sono dentro e, spesso si riesce a coglierne la vera natura.
In particolare quando si tratta di persone non più giovani, malgrado queste siano molto più brave a mimetizzarsi, visto che, a mio avviso, c’è del vero nel luogo comune che sostiene come, da giovane si ha la faccia che ti ha dato la natura e da vecchio, quella che meriti.
E’ sicuramente una frase fatta, ma l’esperienza mi ha insegnato che il suo contenuto, si avvicina molto alla realtà.
E’ un fatto istintivo, solitamente di pelle, quasi animalesco, almeno inizialmente, che in qualche caso ti permette di giudicare spesso giustamente, sebbene le “maschere” siano infinite.
Solo in seguito diventa più razionale e analitico.
Considerando che tutto questo non è un dogma ma soggetto a errori, perfino grossolani, nel tempo, l’ho potuto riscontrare abbastanza fondato ed anche in una percentuale molto alta.
Immaginando, per assurdo, che sia vero e corretto in assoluto, cosa ne deriverebbe?
La deduzione logica sarebbe che ogni individuo nasce in un certo modo e che le maschere, per quanto bene inventate, sarebbero inutili.
La quasi totalità degli psicologi e molti “ben pensanti”, negano che possa essere così.
Sono convinti che non sia possibile intuire e riconoscere l’essere umano nel profondo, se non sondando e indagando a fondo, (non sarà perché sarebbe loro compito?) sostenendo che certi comportamenti negativi, anche criminali, ma anche positivi, derivino, quasi sempre, dalle vicissitudini della vita.
Dall’ambiente dove si è vissuto, all’educazione ricevuta, dalla televisione, agli incontri, dal vicino di casa, al gatto, dai politici al coniuge e avanti così, dando corso alla fantasia, giacché si può aggiungere qualsiasi cosa a patto che la colpa sia sempre di qualcun altro.
Tutto ciò parte da lontano, dal presupposto che c’è una gara nell’affermare che i bambini sono tutti buoni, schietti e diretti, ma, personalmente, ho avuto modo di vederne diversi spietati verso i loro coetanei e verso gli animali, egoisti e ricattatori verso i genitori.
Dicendo questo, mi sono lasciato volutamente prendere la mano, poiché è una cosa che non andrebbe mai detta apertamente per non scatenare l’ira dei cosiddetti esperti e di tutti quelli che hanno figli.
E’ un tabù della nostra società, è come se nominassi la madre o la sorella di chiunque, ma per i bambini l’ira sarebbe ancora più violenta.
Per fortuna, la maggior parte dei bambini è effettivamente com’è descritta comunemente, ed è per ciò che abbiamo ancora un futuro.
Personalmente sono convintissimo, che con la volontà e tanto impegno, ognuno di noi, qualsiasi sia la sua storia e le qualità personali, possa modificarsi nel tempo.
Si può migliorare, però, nel carattere, nell’atteggiamento verso gli altri, nell’approccio alla vita, ma non nell’anima, nell’estrema essenza del proprio essere.
In definitiva, a mio avviso, se una persona nasce con una pessima indole, per quanto si sforzi, alla fine, questa uscirà, specialmente nei momenti decisivi, anche se fosse riuscita, ma è poco probabile, a nasconderla per tutta la vita.
Resto dell’idea, pur non essendo uno psicanalista, che qualcuno sa leggere dentro di loro molto bene e che, se anche non li capisce, li intuisce... anche a prima vista.
Per correttezza, è giusto dire che bisognerebbe essere comunque molto prudenti prima di giudicare perché le sorprese sono sempre in agguato.
Per la morale cattolica, non dovrebbe neanche essere lecito, essendo questa materia divina, ma, non mi sembrerebbe umano e se Dio ci ha creati così, per chi ci crede, ci sarà pure una ragione.
Sicuramente, per ciò che mi riguarda, pur non essendo indubbiamente un santo, credo di essere capace di comprendere, di dimenticare e anche di perdonare, qualche volta.
Non desidero però privarmi della possibilità di giudicare il mio prossimo e i loro comportamenti e sono convinto, che sia una prerogativa giusta e legittima.
Se mi privassi di questa possibilità e capacità, e, secondo me, questo vale per tutti, ne verrebbe fuori, convenzionalmente, un mondo piatto, fatto di gente, pressappoco giudicata tutta uguale.
Tutti cloni dell’immagine più rassicurante, tutti capaci di trovare scusanti e giustificazioni per gli altri, che poi sarebbero le medesime che, all’occorrenza servirebbero per noi stessi.
Saremmo tutta brava gente, per bene e priva di colpe……….EVVIVA.



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