giovedì 2 dicembre 2010

IL PENTIMENTO

IL PENTIMENTO
Il pentimento risana tutto,rimette a posto le cose?
Per la morale cristiana sembra di si.
Infatti la remissione dei peccati ha come presupposto la richiesta di perdono,il fatto di aver preso coscienza dei propri sbagli e la promessa di non ripeterli più.
Questo in teoria,in quanto, si parla di persone,sia nel senso dei peccatori che dei sacerdoti. Fa parte delle liturgie della Chiesa, spesso ipocrite che possono privare del suo valore il Sacramento,se si considera che Dio,per chi ci crede,già sa quello che pensa veramente il suo fedele nel confessionale e anche il Prete che lo confessa.
Ma non esiste solo la morale cristiana, c’è anche il giudizio degli uomini,che sicuramente non sarà infallibile,ma che ha almeno altrettanta importanza.
Per i reati ci sono i tribunali,che anche quelli,come si diceva in un famoso film,non ti danno la garanzia di giustizia,ma solo un tentativo di essa e il pentimento ha un valore giuridico,quasi mai morale,essendo previsto nei codici come attenuante che prevede riduzioni di pena,troppo spesso standardizzate e automatiche.
Di pentiti,( e non parlo dei collaboratori di giustizia) della mia generazione ce ne sono moltissimi.
Gente che ha creduto fermamente e che ha dovuto conoscere un’amara delusione che  in certi casi è stata cocente,perché è magnifico inseguire un sogno,ma il risveglio è spesso crudele.
Le reazioni a questi stati d’animo sono variegate,infatti ci sono quelli che hanno reagito combattendo quelle idee per le quali avevano lottato con convinzione,ma che li hanno delusi e sono decisamente una minoranza,perché la qualità di saper cambiare totalmente è veramente di pochi e la coerenza rimane ancora,anche se spesso è negato,una dote ritenuta  molto importante.
Altri anche davanti all’evidenza, continuano ad andare avanti nella stessa direzione.
Per loro non esiste nessuna evidenza,in quanto tutto può essere interpretato per riuscire a sostenere che la loro strada è quella giusta.
Qualche dubbio sulla loro buona fede,ricercata proprio nel profondo dell’animo,io ce l’avrei.
In natura sono anche presenti,quelli che rifiutano, non si occupano,o fingono di non occuparsi più di quegli argomenti,sostenendo che sono in malafede,compresi quelli che in passato erano i loro avversari e che ci credono ancora.
Il coinvolgimento di una grande massa è liberatorio in quanto,tutti colpevoli,nessun colpevole.
Perciò ne viene fuori un quadro nel quale risulta che sono veramente pochi quelli che si mettono veramente in discussione,almeno apertamente.
Difficilmente si riconoscono colpe e  non le ammatteranno mai,neanche di fronte a fatti inconfutabili.
Fin qui ho analizzato il pentimento di carattere universale,quello che coinvolge una società,comunque più persone e addirittura la religione,ma ne esiste un altro che forse è il più importante ed è quello che coinvolge i singoli,le persone che ti stanno vicino,che ti amano.
Chi può dire di non aver mai fatto una cattiva azione,piccola o grande che sia,verso una persona amata?
Chi non ne ha ricevuta qualcuna?
Eppure è molto raro che si arrivi a chiedere veramente scusa ed a pentirsi profondamente.
Noi tutti abbiamo la bravura di saper trovare innumerevoli giustificazioni per il nostro comportamento che magari non perdoneremmo agli altri.
Il pentimento comporta  un travaglio interiore,un’introspezione,il più crudele e razionale possibile,delle nostre manchevolezze e dei nostri sbagli.
Non è facile.
Io non faccio cattive azioni e ne vado orgoglioso.
Io sono una persona per bene,come sanno tutti quelli che mi conoscono,e non devo pentirmi di niente.
Bello. Bellissimo,se fosse vero………….Sempre vero………..O spesso vero.
Ma le persone riprovevoli,insensibili o addirittura cattive,dove sono?
Ci sono.
Qualcuna,anzi più di qualcuna ne ho conosciute e ne ho tratto la netta convinzione che spesso non ne sono consapevoli,almeno apparentemente,spesso si sono costruiti una loro personale morale dove quello che fanno loro è giustificato.
Forse,nel loro intimo,di qualche cosa si renderanno conto,solo in parte,presumo,visto che l’occhio con il quale ci si guarda dentro,quasi sempre non è molto obbiettivo,nessuno al mondo  ci vuole bene quanto noi stessi.
Ma il pentimento,per me diventa molto importante, addirittura fondamentale,se è reale,ma non per ottenere il perdono da Dio,dalla Giustizia o dagli uomini in genere,ma da se stessi.
Se si riesce in questo e si tratta di un lavoro molto difficile,allora veramente assume un valore fondamentale.
Trasforma un’esistenza qualunque in una che ha un significato e pur non giustificando le nostre manchevolezze,le lava in un bagno di verità e di consapevolezza.
In fondo la vera serenità è proprio questo o almeno anche questo ed è il motivo per cui è tanto difficile da raggiungere.
Vorrei chiarire,per evitare fraintendimenti, che non penso minimamente alla santità su questa terra e neanche sponsorizzo il tentativo di raggiungerla.
Non penso che si possano eliminare completamente gli sbagli, le cattiverie, le malignità.
Siamo uomini e come tali imperfetti e questo si può migliorare forse, ma non far scomparire del tutto.
Per essere ancora più chiaro,finora ho trattato l'argomento in modo slegato,la religione,la società,la famiglia,come se le nostre responsabilità fossero diverse secondo i punti di vista.
Il mondo è solo uno e se anche cambiasse il modo di valutarle, si trattarebbe sempre di colpe personali che non possono essere cancellate da una confessione,da una sentenza o dal perdono di una persona,l'unico vero giudice che conta veramente è ognuno di noi.
Nel mio caso,non penso di avere tanto di cui pentirmi e lo dico, valutandomi,realmente,almeno credo, come se fossi un estraneo,ma anche quel poco o tanto,non sono facili da ammettere,ci sto provando e piano,piano dei passi avanti li sto facendo,ma ancora ho un po’ di strada da fare.
Spero di avere tempo per concludere il mio cammino che credo mi porterà alla convinzione che l’unica strada percorribile è quella di  rendersi conto della nostra fallibilità e farcene una ragione per  trovare la forza di perdonarci e per stanare la parte migliore di noi.




Nessun commento:

Posta un commento