ADDIO MAESTRO
Solo gli stronzi muoiono.
Uno degli ultimi paradossi di Mario Monicelli,che pure non appariva,malgrado quello che se ne dice,a mio avviso, come uomo particolarmente portato all’aforisma o all’ironia sul piano personale, visto che su quello professionale lo è stato moltissimo.
E’ riuscito a far ridere e pensare tutti,gli amanti del cinema di evasione e di spettacolo e quelli che almeno a parole preferivano quello impegnato.
Era della generazione dei De Sica,dei Fellini, dei Visconti, dei Rossellini, dei Castellani,ma anche dei Dino Risi,di Steno e altri ed è riuscito a stare come minimo al livello di questi,spesso superandoli nel loro campo specifico.
Sentendolo parlare non dava la sensazione di essere un grande autore,sembrava più un osservatore molto realista,spesso cinico, del mondo che lo circondava,sempre molto razionale,senza mai lasciarsi andare a particolari voli di fantasia, ma restando sempre ben piantato sulla terra.
Forse è stata proprio questa sua concretezza e questa capacità di osservare senza coinvolgimenti personali almeno apparenti, che gli ha permesso di fare i tanti film bellissimi e qualche capolavoro assoluto.
A quanto pare muoiono tutti non solo gli stronzi e lui ha voluto anche decidere quando gli sarebbe toccato.
Per come l’ho sempre visto io anche questa è una decisione che non si discosta dal personaggio. Sembrava un uomo ruvido,per niente accondiscendente,uno che non poteva accettare passivamente gli avvenimenti che non gli piacevano.
Questa è la mia opinione, non avendolo conosciuto personalmente,ma avendo visto tutti i suoi film e avendo assistito a quasi tutte le interviste o partecipazioni televisive che ha fatto.
Insomma,malgrado i suoi lavori e malgrado adesso non ci sia più e delle persone scomparse non si dovrebbe parlare mai male,era un uomo che istintivamente non ispirava particolare simpatia o vicinanza anzi, credo che ne fosse consapevole e per sua volontà,risultasse spesso burbero, brusco e scostante.
Se si pensa ai suoi film,specie ad alcuni, potrebbe sembrare impossibile, ma forse per riuscire a raccontare così realisticamente la società che ci circonda e la nostra storia,come ho già accennato, serviva una persona di questo tipo,per evitare scivolamenti nella retorica o nel piagnisteo.
Alcuni suoi film bellissimi, molto drammatici,anche se spesso smorzati da un sorriso o da una risata,sono pieni di sentimenti,ma non cadono mai nel sentimentalismo.
Pensando al suo cinema comico,ci ha fatto tanto ridere,ma non era mai fine a se stesso,una burla, una farsa che aveva un solo scopo,ma era sempre inserita in un contesto sociale reale molto concreto,penso ai Soliti Ignoti o a Amici Miei.
Considerando il personaggio,io non so come siano stati i suoi ultimi momenti di vita,magari potrebbe essere stato vinto da una malattia che sembra fosse terminale o da una depressione che ne era la conseguenza,ma io non ci voglio credere e preferisco pensare che la sua scelta sia stata lucida e razionale come in tutta la sua vita.
Dire che ci mancherà è inutile e neanche del tutto vero perché ci sono i suoi film a ricordarcelo,perché si può discutere sulla persona quanto si vuole ma in fondo lui era i suoi lavori.


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