venerdì 12 novembre 2010

TENTATIVO DI RACCONTO - TERZA PARTE

-         Come vi avevo minacciato ecco la terza parte del racconto. A questo punto non faccio altri commenti almeno fino a che qualcuno non si decida a leggerlo. L'unica cosa da precisare,perchè il dubbio potrebbe venire è che non c'è assolutamente niente di autobiografico ed è frutto totalmente di fantasia: Buona lettura.

  • Toc,toc. 
  • Avanti. 
  • Ancora così state,dormiglioni? Va bene che vi avevo consigliato di ritemprarvi il più possibile,ma così esagerate,sono le 11 passate. Capisco benissimo quanto è bello coccolarsi al calduccio,ma anche io,che sono un esperto e lo dico prima che lo diciate voi,a un certo punto smetto.
  • Non sei solo un esperto,sei proprio un teorico della materia e smetti quando proprio non ne puoi fare a meno o quando hai qualcosa di meglio da fare. E poi a noi capita una volta ogni morte di Papa. 
  • Hai ragione,babbo,il Papa è appena morto,se me lo fossi ricordato,non avrei bussato,scusate. 
  • Spiritoso e anche un po’ macabro. Ma insomma,si potrà stare un attimo in pace,in questa casa almeno per il week end? 
  • Non c’è problema,vi lascio subito in pace,io esco. 
  • E dove vai,tesoro,non avevamo detto di stare un po’ insieme? 
  • Vado a giocare a pallone. 
  • A pallone? Ma se non sei capace. Ti  ho visto giocare e ti muovi come un elefante. Io non capisco perché insisti con quello sport quando con la tua altezza,secondo me,saresti adattissimo alla pallacanestro o alla palla a volo. 
  • Forse perché mi piace, Che pensi? O devo giocare a quello che piace a te.
  • Fai come ti pare,cerco di consigliarti,in modo da non farti perdere tempo. 
  • Non è mai tempo perso quando uno si diverte. 
  • Altra materia nella quale eccelli particolarmente,ma su questo,nessuna critica,anzi.
  • Si,si,va bene,ma non si era detto di stare un po’ insieme?
  • Mamma, io ho la netta sensazione che desideriate soprattutto stare insieme voi due,perciò vi faccio un piacere e tolgo il disturbo,tanto se proprio lo volete avete sempre Franca. 
  • Ma che dici,tesoro,ci siamo solo riposati un po’ di più,ma io speravo di passare il resto della giornata e anche domani tutti insieme appassionatamente,con tanto di colonna sonora. ehehehe. Lo facciamo talmente di rado. 
  • Capisco che hai i tuoi impegni,ma ogni tanto potresti anche concederti,d'altronde i lattanti ogni tanto avranno pure bisogno della madre e magari,saltuariamente,anche del padre. 
  • Si,ho capito,mi basta così. Purtroppo ‘sta mattina non posso,ho promesso e se non vado       giocano con uno di meno. Giuro che torno appena possibile.
  • Ma studiare anche un po’,che ne pensi? Ti ricordi che quest’anno hai la maturità?
  • Viste le volte che me lo dici,come farei a dimenticarlo? Comunque se la tua intenzione,Babbo,è di parlare di queste cose,può darsi che torno ‘sta sera. 
  • Va bene,va bene,per oggi non se ne parla,ma tu torna prima che puoi. 
  • Ok,bacioni mamma,bacioni babbo.
  • Non mi piace che stai sempre in polemica con Roberto,sempre quelle frecciatine da tutte e due          le parti,le trovo sgradevoli. 
  • Vale come per il discorso fatto per Franca,gli serve qualcuno che lo sproni o gli faccia notare,qualche volta,             che,forse sta prendendo una strada sbagliata. Anche lui,quando può attaccarmi o sfottermi in qualche modo,non mi sembra   che si freni neanche un po’. Bisogna fargli sentire che qualcuno lo contrasta,per      prepararlo a quando,fuori di casa,nessuno gli perdonerà più niente. E, cosa più importante di tutte,porlo di fronte ad un modello,dargli l’esempio,per fargli capire che oltre a tutte le altre cose,il senso del dovere,nella vita è molto importante,magari, senza esagerare troppo,perché e lo dico per esperienza diretta, l’eccesso può anche diventare  una trappola mortale. 
  • Certo caro,questo è tutto giusto,ma anche tu devi capire,che il gioco di punzecchiamenti da parte sua, parte dal desiderio di mettersi alla prova e di vedere se ti tiene testa. Ti stima tanto e se riesce    a non sfigurare si sente grande e pronto ad affrontare qualsiasi cosa. 
  • Ma davvero…credi che io non lo capisca? E mi fa,anche molto piacere,solo che è un gioco,spesso anche piacevole ma,nella realtà,è solo un’illusione,perché tra noi c’è l’amore che ci lega. Con gli altri, ai quali,spesso, di lui non fregherà proprio nulla,il risultato e le conseguenze potrebbero essere molto diverse. Insomma,spuntarla verbalmente con me,dipende dal fatto che io sono disposto a lasciar correre,fuori di casa non sarà sicuramente così. E’ ancora troppo tenero,non è ancora pronto e,secondo me, prima lo sarà e meglio è. 
  • Si,ma quanto mi piace ancora così tenerone e lasciamelo gustare ancora un po’.E’ giovane,non c’è bisogno di affrettare troppo i tempi,fagli godere questi che sono forse gli anni più belli della sua vita. 
  • Non sono così convinto,io non li ricordo come anni tanto belli. Anzi ti dirò che sto molto meglio adesso,sia con me stesso che con quelli che mi circondano. 
  • Dai lascia stare,devi ammetterlo,non ci possiamo lamentare è un bravo ragazzo,intelligente e per la sua età,sufficientemente educato ed affettuoso. Non ci ha mai dato seri problemi con lo studio e con le compagnie. Ma hai presente le difficoltà che hanno certi nostri amici con i figli? Pensa alla droga, all’alcool,alla assoluta             impossibilità di far prendere loro qualsiasi responsabilità.
  • Sono anch’io di questa idea,ma il fatto che sia bravo non comporta che bisogna lasciargli le    briglia completamente sciolte. Bisogna sempre     stare in campana,perché ne ho visti tanti           cambiare anche all’improvviso. Perciò,accontentiamoci,anzi,dobbiamo esserne orgogliosi,ma        sempre senza abbassare la guardia. 
  • Madonna, rilassati un attimo. 
  • Figurati che sono così,perché mi sono rilassato. 
  • Che dici,amore,ci alziamo? Ho una gran voglia di caffè.  
  • A chi lo dici.Allora aspetta cinque minuti che lo preparo e ce lo prendiamo insieme. 
  • Ok,una doccia veloce e ti raggiungo in cucina.
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  • mangia qualcosa prima del caffè,che poi ti metti subito a fumare e a stomaco vuoto ti fa malissimo.Preferisci cornetti caldi o le fette biscottate con la marmellata? 
  • Fai tu. 
  • Ti vedo un po’ strano,pensieroso. Che c’è? Spero che non starai ancora pensando alla cosa di ieri. 
  • No,affatto,anzi spero di non doverci più tornare sopra e proprio per questo,per concludere,vorrei aggiungere,visto che ne parli tu, solo un argomento che mi preme. Adesso so, che è una cosa che mi ha fatto male,naturalmente,ma che non cambierà l’amore e l’opinione che ho nei tuoi confronti. Quello che mi dispiace di più,però,e forse ne resterai sorpresa,è il male che hai fatto a te stessa,il poco rispetto che ti sei data,ti sei svalutata e posta sullo stesso piano di molte altre donne che si comportano così,mentre tu sei diversa. Spero che,veramente, in quel momento non fossi te stessa,e che,perciò, la cosa non si potrà più ripetere. Inoltre,tu che mi accusi di essere sempre in caccia di donne e di non tirarmi mai indietro,se mi fossi trovato nella situazione di ieri con la moglie di un mio amico,ti posso garantire che non ne avrei approfittato,come non l’ho mai fatto,perché non lo ritengo giusto e chi lo fa non può essere considerato un amico.        
  • Hai sicuramente ragione,ma qualche volta,nella vita,può capitare di non essere all’altezza dei propri compiti e ancora di più delle proprie convinzioni,anche quelle più radicate. Mi rendo conto che questo è uno di quei pochissimi principi che fanno la differenza tra le persone e per le quali bisognerebbe non transigere,ma io non sono come Woody Allen e non ho preso come modello Dio, e ogni tanto commetto errori,qualche volta,per fortuna poche,anche gravi. E sono d’accordo con te,Gianni è uno stronzo. 
  • Ok,non parliamone più. Per me l’argomento si chiude qui. 
  • Si ma rimane il fatto che non ti vedo sereno e se non è per quel motivo,cosa hai.  
  • E’ difficile dirlo. Forse non lo so bene neanche io,ci devo un po’ riflettere. Senti,ma Franca? 
  • Franca tra poltrire a letto sentendo musica,le varie abluzioni,che grosso modo durano un paio d’ore,il trucco,sul quale sto combattendo una guerra,che sono destinata a perdere e la scelta di cosa mettersi addosso,se va bene la vediamo verso le due,tanto,per lei il mangiare non è un problema,sia come orari che per la quantità ed in questo ha ripreso proprio da te. Ma non cambiare discorso,tu hai qualcosa e non solo da ieri,ti vedo troppo pensieroso,con un velo di tristezza e di tensione. Un alone di cupezza,che,come al solito,nascondi molto bene ma che a me non sfugge, anzi mi risulta chiarissimo. E’ un po’ che non parliamo a fondo di noi,che non approfondiamo i nostri problemi,la nostra vita,che le nostre conversazioni si sono fatte un po’ troppo superficiali,magari divertenti,ironiche,ma senza più il desiderio di scavare e approfondire,come facevamo una volta,come ci veniva spontaneo fare una volta. Per assurdo ieri e oggi un fatto assolutamente negativo si è trasformato in positività,perché ci ha dato l’occasione per dirci almeno una parte di cose che,pur pensandole,in condizioni normali non avremmo detto. 
  • Non ho niente,probabilmente,dipende dal fatto che non mi sento tanto bene fisicamente,con in più qualche serio problema sul lavoro. 
  • Ma che ti senti? Che hai? 
  • Lo sai che non lo so. So che sono pieno di dolori  e che sento che perdo colpi fisicamente. 
  • Che dolori? 
  • Dovunque,e sono anche imprevedibili perché ogni giorno ce n’è qualcuno nuovo. No, non è esatto,mi manca il gomito del tennista,almeno finora. 
  • Fuma di meno e vedrai che ti sentirai meglio. 
  • Questo consiglio proprio mi mancava,soprattutto per l’originalità. 
  • Ma smettila,il tuo è un lento suicidio consapevole e quello che più mi irrita è il fatto che non posso capirlo. 
  • Neanche io,magari è perché non c’è  niente da capire,e non ho nessuna voglia di addentrarmi in una analisi psicologica sulle cause recondite di un tabagista. Quelle le lascio volentieri agli psicologi. Non voglio levare il lavoro a nessuno.  
  • Va bene,d’accordo,ho capito,meglio cambiare discorso. Anche se,ripeto,questa è una cosa che non riuscirò mai a spiegarmi razionalmente.  
  • Forse perchè è irrazionale. 
  • Detto da te,rasenta quasi il ridicolo.  
  • Negli ultimi tempi e per la prima volta in vita mia,comincio ad apprezzare gli irrazionali. Il loro lato più affascinante nasce dall’imprevedibilità. 
  • Saranno imprevedibili,ma anche inaffidabili e questo  li rende sicuramente poco simpatici, almeno a me.Io desidero un uomo su cui poter contare,come è sempre stato con te. 
  • Si,ed è una  vita che mi comporto di conseguenza,perché tutti si aspettano questo da me. All’inizio sicuramente era per convinzione,desideravo farlo,per amore e perché lo ritenevo giusto e doveroso,ma con il passare del tempo non ne sono più tanto sicuro. Non so. Io sono ancora quello di una volta,oppure sono diventato un personaggio creato da me e mi sono talmente immedesimato nella parte che non riesco più ad uscirne? 
  • Ma che dici? Abbiamo impostato insieme la nostra vita,ci siamo divisi i compiti,perché avevamo entrambi il sogno di riuscire ad essere una coppia ed una famiglia di un certo tipo,molto speciale,almeno dal nostro punto di vista. Ben sapendo che il compito non era tanto facile,visti gli esempi che avevamo intorno. E ci siamo riusciti,amore! E questo non ti inorgoglisce,non ti da un senso di appagamento?La constatazione di aver desiderato una cosa,di averci lavorato e di averla realizzata,almeno finora, non ti gratifica? 
  • Amore mio,tutto giusto e vero. Siamo stati bravi e fortunati,chi ci osserva dall’esterno,spesso ci apprezza,qualche volta ci invidia. In un certo senso abbiamo ottenuto tutto. Abbiamo due figli in gamba,che,per ora,non ci danno preoccupazioni serie,siamo una coppia che si ama e molto affiatata,se togliamo il fatto di ieri. Io,nel campo lavorativo ho ottenuto molto,anche più di quanto sperassi e tu sei una madre ed una moglie speciale,che malgrado si frequenti un ambiente cosiddetto bene,non ti sei mai fatta coinvolgere da una certa mentalità tanto di moda,per la quale il conformismo raggiunge il suo apice nell’essere il più anticonformisti possibile. Sei sempre rimasta te stessa,non sei mai stata,pur tenendo molto ai diritti delle persone e non dico donne volutamente,femminista,quando le tue amiche lo erano tutte,non ami i pettegolezzi e soprattutto ragioni con la tua testa,insomma hai saputo mantenere dei rapporti cordiali e amichevoli con tutti,senza farti coinvolgere e, spesso, sei amata e stimata anche quando non la pensi esattamente come loro e quando capita di avere rapporti anche importanti,nel campo del lavoro,riesci sempre a farmi sentire molto orgoglioso di te,insomma sei riuscita ad essere l’altra metà di me,senza la quale,forse,non avremmo raggiunto niente.Ma spiegami una cosa,se è così perfetta la nostra vita,perché non sono felice?  Perché sogno di poter sparire per una settimana,magari un mese,per sperimentare una vita diversa, per poi tornare e ricominciare da capo. Chissà,forse sarà proprio il senso di appagamento,che spesso distrugge le persone,ma dal quale non mi farò prendere mai. Non mi avrà,te lo assicuro. La mia parte comporta che nei confronti tuoi,del lavoro e dei figli devo per forza avere sempre tutte le risposte e questo in un certo senso mi terrorizza,anche se spesso riesco ad essere abbastanza all’altezza. Bukowski diceva che solo gli stronzi hanno tutte le risposte. 
  • Chi? Ma quello è un distruttore,pazzo,alcolizzato,cinico,privo di qualsiasi rispetto per se stesso e per gli altri. Non è sufficiente dire una frase,che magari è pure giusta,per conquistarsi il diritto di essere preso in considerazione. 
  • Si,era così,ma in mezzo a tanti sproloqui,spesso discutibili,è stato capace di tirare fuori dei momenti di poesia e di amore vero,spontanei,senza nessuna costruzione intellettuale,chiaramente derivanti da vita vissuta personalmente e pagata sulla propria pelle. Non sono d’accordo con lui quasi su tutto quello che scriveva,ma non posso fare a meno di apprezzarlo. Ma tornando a noi,pur avendoli messi al mondo insieme a te,chi mi da il diritto di imporre un sistema di vita ai nostri figli? Siamo così sicuri che il nostro modello è così perfetto e che soprattutto li renderà felici? Noi abbiamo il dovere di dargli un sostentamento e di proteggerli se ne avranno bisogno,ma il modo di vivere deve essere una loro libera scelta. E quei giochini verbali con Roberto,poi,non saranno solo un gioco delle parti e quanto di spontaneo e di reale c’è? Io faccio il padre rompicoglioni e lui il bravo figlio,che magari educatamente,ma si ribella all’autorità paterna. E lo stesso vale per te con Franca e non è un caso che lui sia il maschio e lei la femmina. Mamma mia, mi sembra diventato tutto così scontato ed automatico. 
  • Bene,anzi non tanto bene.  Ogni opinione,quando ha una sua logica ha diritto al rispetto. E sul piano teorico tutto quello che hai detto,può avere un fondamento,ma in tutto ciò  hai dimenticato una cosa che cambia completamente il punto di vista. L’amore. L’amore che ci lega tutti. Questo non ti sembra un valore sufficiente a qualificare una vita,a valorizzare certi comportamenti? Se anche in questo momento ti pesa portare avanti i compiti e le responsabilità che ti sei consapevolmente assunto tanto tempo fa,perché non mi pare che qualcuno ti abbia costretto,fermati a riflettere e pensa a come ti sentiresti,adesso,se non lo avessi fatto. Quanto alla felicità,ma,veramente,è quella che hai cercato in tutti questi anni? Se è così mi sa che hai puntato sul bersaglio sbagliato. Non è un optional che si vince se centri tutti gli obbiettivi,nella vita non è garantito nessun premio anche se fai tutto benissimo. Forse sarò sfortunata,ma io non conosco nessuno veramente felice. Conosco qualcuno che lotta giorno per giorno,per ottenere piccoli o grandi risultati,che qualche volta ti donano dei momenti di temporanea contentezza,una buona imitazione della felicità,ma sempre per periodi limitati. E io pensi che sia felice? Ho dei buoni periodi,sono serena e spesso anche contenta,a parte quando me ne combini qualcuna delle tue,con qualche donna,ma con la felicità non mi sembra che c’entri niente. 
  • Bella come  tirata e grazie per la lezione di vita. Non ti credevo così scontata,dicendo queste cose offendi la mia intelligenza. Probabilmente mi sono male espresso,invece di dire che non sono felice,dovevo dire perché sono infelice? O perlomeno perché sento in me un’insoddisfazione quasi totale,che,negli ultimi tempi non mi lascia quasi mai. Sono assillato dal desiderio di fare cose che non ho mai fatto,di sperimentare nuove strade ma di non avere più il tempo,per età e per senso del dovere,per tentare,per vedere se ne sarei capace e se,provando,mi darebbero la soddisfazione che spero. Tu,in questi casi,pensi sempre a qualche donna,ma ti assicuro che le donne non c’entrano proprio niente. Io non desidero affatto una vita sempre felice,anche perché se lo facessi sarei al di fuori della realtà,anzi mi è sempre piaciuta la vita incasinata e tu lo sai benissimo. Sono sempre stato e sono ancora un combattente. Ti ricordi il mio slogan,che è diventato quasi un tormentone e sul quale abbiamo spesso sorriso insieme. Il Paradiso è noioso,l’Inferno è pericoloso,meglio il Purgatorio. In quanto poi alle responsabilità che ci siamo assunti tanto tempo fa,non so sino a che punto,veramente consapevoli,non c’è dubbio che fossero dettate dall’amore,da un amore grande,che ci ha fatto sognare che la nostra unione non restasse sterile e che dovesse essere,per nostra volontà,destinata a creare una famiglia con dei principi di cui andare fieri ed orgogliosi per sempre. Creare qualcosa che restasse il nostro piccolo testamento. Questo è un valore assoluto e non penso lontanamente a cancellarlo o a dimenticarmene,anzi ne sono stato e ne resto orgoglioso. Tutto bello. Tutto bellissimo. Ma un po’ di egoismo ogni tanto ci vuole, diventa una necessità impellente,quasi un auto difesa. 
  • Allora è questo il punto. Per tanti anni abbiamo pensato come una coppia,anzi come una persona sola ed ora non è più così,ora,per te,prima di tutto vieni tu. Se è veramente così,potrebbe essere l’inizio della fine. Questo è molto peggio delle corna. Almeno quelle,quasi sempre,riesco a circoscriverle e a limitarne i danni,ma se tu cominci a pensare a quello che è meglio per te,dimenticando che finora la parola io, nella nostra famiglia, era stata spontaneamente abolita e sostituita con la parola noi,diventi un corpo estraneo e avulso. Non sei più uno degli assi del poker della nostra vita,ed i tris spesso sono perdenti. Tu parli di noi,del nostro cammino,come una cosa che ancora ami e che ti inorgoglisce,ma risulta chiaro,che quello che,sino a poco fa,consideravi come un comportamento normale,giusto e spesso molto piacevole,ora lo consideri un dovere. Partendo da questo principio,parlare con i figli,consigliarli,accudirli se occorre,per te,è diventato un dovere. E parlare con me,venire a letto con me,è un dovere anche quello? Stanotte non ho avuto questa impressione,ma forse sei solo molto bravo a fingere. E lavorare,e mantenere la famiglia? 
  • Se non ti vedessi così seria,ci sarebbe da farsi una bella risata. Non è che ti sfiora l’idea che forse stai un po’ esagerando? Sei partita in quarta,con una veemenza ed una grinta degna di miglior causa. Siete strane voi donne,per anni avete sostenuto,spesso a ragione,che eravamo prepotenti,possessivi e che,dalle nostre compagne,volevamo tutto e anche di più e forse era vero, fino al punto che ora,spesso,gli uomini stanno molto attenti ai loro comportamenti per non passare da maschilisti,quasi sempre senza riuscirci e non sempre per loro colpa. Ora tu arrivi al punto che neanche i sogni posso permettermi,neanche quelli sono più interamente miei. Forse,neanche il patriarcato più deteriore è arrivato a questo livello. Volevi approfondire i nostri problemi,le nostre sensazioni,volevi che mi esprimessi il più apertamente e sinceramente possibile. L’ho fatto. E questa è la tua reazione? Non ho detto che mi sarei disinteressato della famiglia o che me ne sarei andato in cerca di nuove esperienze,ho solo detto che è un po’ di tempo che certi impegni cominciano a pesarmi e che mi interrogo su tutto quello che ho fatto sinora. Ma,soprattutto, che se fosse possibile,e,probabilmente non lo è,mi piacerebbe tentare una vita diversa per vedere che effetto mi farebbe ed ancora di più per misurarmi. Credo di avere il diritto di sognare su come sarebbe stata la mia vita in condizioni diverse,senza per questo rinnegare niente del passato e del presente. E tu? A questo non pensi mai? Mi ricordo che all’università eri appassionata d’arte al punto che sei riuscita a laurearti,malgrado avessi già Roberto. All’epoca facesti la scelta di rinunciare a dedicarti a quella passione, per occuparti a tempo pieno della famiglia. Non pensi mai a come sarebbe stata la tua vita se avessi deciso diversamente? Magari adesso saresti una storica dell’arte famosa,che scrive saggi e va in  televisione. 
  • Sai che divertimento…….Non mi ci vedo proprio come novello Sgarbi o a vendere fumo come Bonito Oliva,con tutto il rispetto per le persone. Mi preferisco così,perché posso dedicarmi alle cose a cui tengo di più e coltivare lo stesso lo studio di una materia che amo,senza dover essere costretta a dimostrare agli altri la mia competenza e le mie qualità,specialmente in quel ambiente,dove conta solo l’apparire e non la vera conoscenza degli argomenti. Anzi,più gli ospiti sono qualificati e più annoiano,ammesso che li chiamino a partecipare,salvo casi rarissimi. Se non sei banale o provocatorio,per fare audience,non ti chiamano proprio. Non è certo lì che è possibile parlare di cultura. Non so se è chiaro,ma a quel tipo di notorietà,non tengo proprio. 
  • Chiarissimo,ma era solo un esempio,ci sono centinaia di studiosi del tuo campo che non vanno in televisione ma svolgono egregiamente il loro lavoro ottenendo lo stesso riconoscimenti importanti. E mi sembra che con la tua risposta abbia cercato di aggirare l’ostacolo. Quello che volevo sapere è se,almeno una volta, ti ha sfiorato l’idea che se avessi fatto l’altra scelta,prima di tutto,avresti avuto modo di misurarti sulla materia che più ami, e che se avessi ottenuto le gratificazioni sognate da ragazza,forse te ne sarebbe derivata la realizzazione di un sogno. Pensa,solo,se avessi potuto attribuire ad un autore famoso,un quadro di ignoto. Non voglio dire che saresti più felice di adesso,ma solo che sognarlo non è peccato,senza contare che potevi tentare tutte e due le strade contemporaneamente. 
  • Non avrei potuto farcela,avrei finito per farle male entrambe. 
  • Io si,io avrei potuto e posso ancora. 
  • Amore mio,credo di aver capito,è solo che quando fai quei discorsi mi vedo crollare tutta la mia vita di colpo,ma è vero,come diceva la vecchia canzone,i sogni son desideri,e sognare è lecito e anzi probabilmente doveroso. Magari,fai in modo che restino sogni. Io,però,ti assicuro che non scambierei la vita di adesso,con nessun tipo di premio. 
  • Mannaggia,perché mi dici così? Io pensavo di scappare di casa domani. 
  • Tu provaci e io ti spezzo le gambe. 
  • Sei la solita manesca,non capisco perché dovresti passare alle vie di fatto se io ti chiedessi solo un mese di ferie? Sono previste in qualsiasi contratto. 
  • Già,ma io non ho mai considerato il nostro matrimonio come un contratto. E le ferie vorrei che le facessi con me,credo che sia un mio diritto. 
  • Risposta scontata. Ma si può organizzare,basta che tu ti adatti e mi lasci provare a fare quello che desidero. 
  • E che facciamo ci portiamo dietro anche i figli? 
  • I figli in qualche modo li sistemiamo. Ti faccio una proposta. Fuggiamo insieme anche per un tempo limitato e predefinito,vedrai che ti piacerà. Una “fuitina” romantica che si sa come comincia ma non come finisce. 
  • E’ proprio questo che mi disturba. Io desidero sicurezze,mi hai abituata male. Non amo le sorprese almeno di questo tipo,desidero sapere,nei limiti del possibile,quello che mi accadrà domani. 
  • Ma questa è una cosa che non può assicurarti nessuno ed è proprio in questo che siamo molto diversi,a me piacerebbe essere sorpreso, essere spiazzato e costretto ad impegnarmi per risolvere problemi assolutamente nuovi.
  • Allora,partendo da questo punto di vista,quello che ti ho fatto ieri dovrebbe essere stato un piacere per te,dovresti ringraziarmi. 
  • Ringraziarti,direi proprio di no,non sono questi i colpi di scena che intendo,però,ripensandoci,se quel fatto ci ha portato a parlare di queste cose,avevi ragione tu,prima,pur essendo una cosa ignobile,qualcosa di buono lo ha provocato. Però,quello che mi stupisce un po’,è che,con gli anni,sei molto cambiata,ti sei un po’ imborghesita,se mi passi il bruttissimo termine. Io ho ancora il ricordo di una ragazza che aveva il gusto dell’avventura,che si sentiva in grado di superare qualsiasi ostacolo. 
  • E lo sono ancora,è solo che quando mi si tocca quello a cui ho dedicato tutta la vita,divento come una lupa che difende i cuccioli e quello,per me viene prima di tutto e se sono così,dipende un po’ anche da te che hai contribuito a darmi delle sicurezze alle quali non voglio più rinunciare. Sono mie e nessuno me le tocca,neanche tu. E invece,dopo tutti questi anni,nei quali mi hai illusa che ormai la nostra strada fosse tracciata,te ne esci con un tormento che potrei definire giovanile,se non conoscessi la tua età. Mi sembri un po’ in ritardo e non solo come età,ma come periodo. Mi riporti indietro all’epoca dei figli dei fiori ed alla vita on the road. Quegli anni sono finiti da un  pezzo e non ci credono più neanche i ragazzi. 
  • Analisi perfetta. Adesso mi faccio crescere i capelli,mi compro una moto e vado in giro per il mondo. Ma sul serio,credi questo. Spero che scherzi,parli per spirito di polemica o per difendere a tutti i costi il tuo punto di vista. 
  • Diciamo che è una forzatura,un paradosso,per evidenziare una piccola crisi,che secondo me,viene dall’età. E’ buffo,si è sempre sostenuto che sono le donne che subiscono la crisi dell’invecchiamento. Mi pare chiaro che anche gli uomini non ne sono immuni,magari in una forma diversa,più psicologica,meno legata al fatto fisico. 
  • Ti ricordi le convergenze parallele? E quanto trovavamo ridicola quella frase? A quanto pare,non lo era così tanto,perché oggi,mi sembra che parliamo degli stessi argomenti,ma viaggiando su due binari diversi che non si incontreranno mai. Cosa c’entra l’età con quello che ho detto sinora? Credo di non essermi mai sentito giovane come adesso,per velocità di pensiero,per voglia di fare,per curiosità,per desiderio di avventura,ma senza l’incoscienza e l’imprudenza tipica dei giovani. Gli anni che passano dovranno pure servire a qualcosa. Odio l’idea,molto diffusa,che con l’andare avanti del tempo non si possa fare altro che peggiorare,posso accettarlo ma solo sul piano fisico. Anzi,dal punto di vista intellettivo ed umano credo che sia un dovere dell’uomo,il contrario. Le idee possono cambiare,anche quelle più radicate,anche gli orizzonti variano e abbiamo una tale gamma di possibilità intorno a noi,che non sfruttarne qualcuna mi sembra un delitto. Questo non vuole dire dimenticarsi di quello che si è fatto sinora,significa solo cercare di ampliare gli interessi e se questo comporta che una volta ogni tanto,si faccia un po’ meno attenzione al quotidiano,non mi sembra un grave danno. Insomma,non mi voglio disinteressare della nostra vita o dei nostri figli,desidererei aggiungere a questi,altri scopi. Qualsiasi cosa fai,anche la più difficile ed importante,prima o poi diventa ripetitiva e scontata,salvo eventi imprevedibili ed eccezionali ed io mi annoio facilmente. Ma torniamo all’argomento dell’età,che mi sta molto a cuore. Viviamo in una società tutta votata verso la gioventù,sia in senso estetico che anche intellettuale e morale. Essere giovani è una qualità in sé. Sembra come se tutti si fossero dimenticati che una volta lo siamo stati anche noi e di come eravamo allora e conta poco,secondo me,il fatto che eravamo meno al corrente delle cose,perché meno bombardati di informazioni di ora. Mi sembra che sia una strada sbagliata che non porterà da nessuna parte. I giovani sono il nostro futuro e questo è un fatto,ma dove sono finiti i vecchi e canuti saggi dell’antichità? Conosco una quantità notevole di persone anziane abbandonate a se stesse,intristite e considerate alla stregua di rincoglioniti,quando spesso non lo sono affatto. Sono,per la maggior parte,depressi perché quasi nessuno si sogna di prenderli in considerazione, di utilizzarli per quello che sarebbe il loro vero compito,che,spesso desiderano e sanno di essere in grado di offrire. L’esperienza,la saggezza, i consigli su cose già vissute,potrebbero risultare illuminanti e anche la capacità di affrontare i problemi con serenità. Ma ormai,i giovani appena raggiunta l’età della ragione,non si sognano neanche di consultarsi con i cosiddetti grandi e tanto meno con i vecchi. Una volta succedeva nell’adolescenza,ma per altri motivi. Tutto questo non dipende solo da loro,ma da una società e dagli organi di informazione anche quelli importanti, che avrebbero il compito di indirizzare l’opinione pubblica o almeno di dare loro i mezzi per giudicare. Di giovani intelligenti ce ne sono tanti e ne abbiamo degli esempi in famiglia,ma l’intelligenza non basta. Tutto questo non è un dogma,per fortuna ci sono ancora eccezioni a questo stato di cose,ma la strada che si sta intraprendendo mi sembra quella e non vedo per ora possibilità che cambi almeno in modo sostanziale. 
  • A proposito di sparate. Non sarà che senti tanto l’argomento perché hai paura di finire così. Che io ed i figli ti mandiamo in un ospizio e ti trattiamo da rimbambito? 
  • Mi sa che non sarebbe così facile,forse ci finite voi ed io concludo la mia vita in Polinesia circondato da indigene giovani e procaci ad elargire esperienza. 
  • Ma che dici Babbo,concludere la tua vita? Ma se sei ancora giovanissimo. 
  • No,Babbo,parla di fuggire in Polinesia,lasciandoci qui da soli. 
  • Se lo fa,io gli corro subito dietro. Babbuccio,davvero? Mi ci porti? 
  • Come potrei andare via senza di te. Ma non sentire la mamma,lei scherza. 
  • Si,certo, io scherzo sempre,è notorio. 
  • Tesoro,come ti sei messa carina oggi,stai un po’ qui con noi,che Babbo ha tanta voglia di tenerezze,vieni,siediti qui sulle mie ginocchia,che ti coccolo un po’,perchè sono in astinenza. 
  • Subito e non ti credere di coccolarmi solo tu,voglio riempirti di bacini. 
  • Senti,Pupetta,ma non eri tu che non volevi essere trattata come una bambina? 
  • Babbo può. 
  • E tu ti atteggi a smorfiosetta di massimo dieci anni,con minigonna inguinale,il top senza reggipetto ed il trucco di una quarantenne. 
  • Che vuoi Mamma,sono le contraddizioni di un’età intermedia. Quando sto con i ragazzi mi sento grande,quando sono con Babbino mio,ritorno ad essere la sua fragolina. 
  • Secondo me,in tutti e due i casi rimani sempre una paraculetta. 
  • Ma perché mi dici così? Sono una brava ragazza e non  faccio niente di male. Mi piace giocare. Con Babbuccio sogno di ritornare a essere bambina,,carezzata e coccolata come era fino a poco tempo fa. Lo so che non si può più e mi manca tanto. E allora gioco,fingendo che sia ancora possibile. Con i ragazzi è tutta un’altra storia,per la maggior parte,sono così prevedibili e noiosi e ci devono solo provare a mettermi una mano addosso. E poi se non facessi qualcosa di un po’ particolare,tu non avresti più niente da dirmi e ti sentiresti privata del tuo dovere di mamma. Insomma lo faccio per te. 
  • Hahahahaha. Tesoro,non prendere in giro la mamma,che pensa solo al tuo bene. 
  • Non ti preoccupare,la mamma,per fortuna,ha il senso dell’umorismo. 
  • Sentite,non ho bisogno di aiuti,posso benissimo rispondere da sola e poi non mi piace che parliate di me in terza persona come se non ci fossi. Voi due,mi sembra che ci proviate gusto a coalizzarvi contro di me. 
  • Ma che dici,dimmi quando lo abbiamo fatto,non ricordo che sia mai successo. 
  • Lo state facendo adesso. 
  • Mamma,scusami,ma mi dovresti spiegare perché,qualsiasi cosa faccio,non ti sta bene e mi riprendi continuamente,mentre Roberto può fare quello che vuole e a me non pare proprio che sia perfetto. 
  • Lui è grande e riesce a cavarsela da solo,mentre tu sei cresciuta molto di corpo,ma sei ancora una bambina. 
  • Insomma sarei una quasi deficiente con il corpo da donna,grazie tante. 
  • Lo vedi che ho ragione,ti sembra che abbia detto questo? 
  • Con altre parole. Ma non sarà che tu hai e hai sempre avuto un debole per Roby e che a lui fai passare qualsiasi cosa? Non mi sembra che con me hai lo stesso comportamento,si vede lontano un miglio che mi sopporti con grande fatica. 
  • Non dire stupidaggini,io vi amo profondamente entrambi e assolutamente allo stesso modo. Il comportamento cambia perché siete due persone diverse come età,come sesso e come carattere. E non mi sembra che anche tu sia tanto espansiva con me. Quando sei in casa te ne stai tutto il tempo in camera tua a fare chissà cosa e non mi sembra che cerchi la mia compagnia. Né, tanto meno,che ti confidi con me. In quanto,poi,alle dimostrazioni d’affetto,quelle le riservi solo a tuo padre. 
  • Perché con lui mi sento ricambiata totalmente. 
  • Ragazze,mi sa che è ora di mangiare. 
  • Certo,subito richiamata al dovere,soprattutto se ti tocco il tuo angioletto. E’ meglio lasciar stare e non approfondire. 
  • Mi sembra che stai un po’ esagerando,anzi mi sembra che STIATE esagerando. Ma se ci tenete tanto a chiarire i vostri rapporti,magari rischiando di farvi del male,fate pure. A me del pranzo non me ne frega niente e,poi, se mi viene proprio fame, posso sempre uscire e andare al ristorante. Se lo faccio,spero di non trovare il sangue quando torno. 
  • Se lo,fai Babbo,vengo di corsa con  te. 
  • MA SMETTILA!!! Se continui così,come pensi che possa prenderla la mamma? Dobbiamo proprio rovinarcela questa giornata? 
  • No,no,non è un problema,uscite pure insieme,come due fidanzatini,tanto a me non importa,sono abituata a stare sola. 
  • Ora basta. Tutte e due. Se esco,esco da solo,perché,a questo punto un chiarimento tra di voi mi sembra indispensabile. Scucuzzatevi come vi pare e quando vi sarete calmate,se volete, ne parliamo insieme. 
  • Ricordati che io sono la madre e lei la figlia quindicenne,perché mi sembra che te lo stai dimenticando e non puoi metterci sullo stesso piano. 
  • Ecco,aspettavo solo questo,non avendo argomenti si tira fuori l’autorità. Mi sembra giusto e molto democratico. 
  • La devi smettere Franca,nessuno vuole impedirti di parlare o altro,usando l’autorità. Mamma ce l’ha con me e sostiene solo che io non posso mettere sullo stesso piano le opinioni sue con le tue e ha ragione. Non si tratta di affetto,perché su quello siamo tutti uguali,si tratta di età,di esperienza,di vita vissuta e del fatto che tra marito e moglie bisognerebbe sempre essere alleati per un unico scopo. 
  • Con questo vuoi dire che, finché non cresco,non ho voce in capitolo e che voi due sarete sempre alleati contro di me. Questo non me lo aspettavo da te. Ti ricordo che alla mia età ci sono stati geni che hanno realizzato opere d’arte e non lo so se i loro genitori erano in grado di capirle. 
  • Presuntuosetta e neanche poco. Sarai forse un genietto,ma,mi dispiace,non hai capito quello che ho detto. Non ho assolutamente sostenuto che il tuo parere non conta,dicevo solo che io come marito non posso,non voglio e non devo, mettere sullo stesso piano in una discussione il parere di mamma ed il tuo e questo non perché il tuo non abbia valore,ma perché mamma è mia moglie è grande è esperta ed intelligente e se ti dice delle cose,forse potrà qualche volta anche sbagliare,ma lo fa sempre solo nel tuo interesse. In quanto poi all’alleanza,non è contro di te,ma per te,per il tuo bene. Noi non siamo concorrenti,siamo una famiglia,tutti insieme e i nostri scopi sono o dovrebbero essere comuni. Mamma ti ama molto e le incomprensioni che avete,vanno chiarite per il bene di tutti,anche se io sono convinto che spariranno comunque in poco tempo,appena sarai un po’ più grande. 
  • Finalmente,un discorso obbiettivo. Era ora. 
  • Babbo,io capisco tutto,ma non puoi buttarla sempre sull’età,se no essere giovani equivale a un castigo,ad una punizione non meritata. 
  • Una punizione che dura poco…..purtroppo. 
  • Veramente a me sembra che non finisca mai. 
  • Cosa dura poco? 
  • La gioventù. Ciao Roberto,ci mancavi solo tu.  
  • Non mi sembra che sia vero,la gioventù è una costruzione mentale e se vuoi la fai durare quanto ti pare. 
  • Bella frase. Un po’ teorica,ma c’è del vero e scommetto che tu tenderai a farla durare per sempre. 
  • Io ci provo,Babbo. 
  • Amore,hai mangiato? 
  • No,ma prima devo farmi assolutamente una doccia. 
  • Perfetto,così quando torni è tutto pronto in tavola. A dopo,ti aspettiamo. 
  • E finalmente rivedo la mamma con il sorriso e gli occhi che le brillano.
  • Schhhhhhh. Silenzio tutti. Il re,la regina,il giovane delfino e la real pulzella,si riuniscono in serenità intorno al meritato desco per ritemprarsi delle fatiche quotidiane.
 CONTINUA............












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