mercoledì 10 novembre 2010

LA FIDUCIA

Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. La solita frase fatta,che una parte importante di verità la contiene anche se, espressa così,risulta amara e cinica.
Quanto è bello e gratificante fidarsi,ma quanto è pericoloso.
In tutti i campi,dagli affetti, al lavoro,ai rapporti quotidiani con tutti,la fiducia rappresenta un’apertura di credito senza garanzie e perciò, un atto di considerazione e spesso di amore.
Amore in senso lato,non necessariamente sessuale.
Per quanto ci si conosca e ci si voglia bene le vere garanzie,quelle assolute,non ci sono mai.
Bisogna avere fede, dice la Chiesa,ma si tratta di un'altra cosa, anche se dei punti in comune ce l’ha, a mio avviso.
Dunque, non c’è dubbio che credere è più difficile di non credere, a chiunque, sempre e comunque.
Sono,però,convinto che non si può trascorrere la vita sempre sulla difensiva.
Ci sono casi nei quali sarebbe bello buttarsi senza pensare alle conseguenze o anche pensandoci,ma ritenendo più importante lasciarsi andare,anche perché sentiresti di non poterne fare a meno, succeda quel che succeda.
Quando questo avviene,secondo me sono presenti un amore e una stima grandissimi,quasi senza limiti che provochino in te la certezza ,la fiducia, che qualsiasi cosa succedesse, non sarebbe mai volutamente contro di te.
Sicuramente sarebbe un fatto di conoscenza,di considerazione,di affetto oltre che di attrazione psicologica e fisica,nel caso di un uomo e una donna.
Certo una fiducia mal riposta genera uno dei dolori e delle delusioni più grandi che si possa provare,ma la vita è un rischio sempre qualsiasi sia il tuo comportamento,perciò occhi bene aperti, ma è bello correrne qualcuno, per non precludersi alcuna possibilità.
L’atto di fede più difficile,e più pericoloso,sarebbe,credo, lasciare la libertà assoluta e cioè non imporsi mai sulla persona che ami, dimenticandosi gli egoismi, anche se questo comportasse qualche piccola sofferenza.
Anche se, si tratterebbe di un atto con un valore e un significato solo se fosse ricambiato, tenendo però, sempre presente,anzi non ce n’è bisogno perché ce lo ricorda tutti i giorni la vita,che siamo umani e perciò poco portati a grandi generosità e altruismo e refrattari al “martirio”.
Infatti,penso che,ognuno di noi, almeno in teoria, avrebbe il diritto di ricevere, magari in parte, quanto dona,se non altro dal punto di vista affettivo,se non materiale,se no il rapporto è squilibrato e destinato a non avere un grande futuro.
Ma nell’amore tra uomo e donna,quando c’è,a mio avviso, sarebbe bene goderselo il più possibile insieme o lasciar perdere, perché di solito, amore e fiducia camminano a braccetto.
Per un buon rapporto, dell’amore forse si potrebbe anche fare a meno,della fiducia mai.
Come molti, non ho tutte le risposte e non sono sicuro su cosa sia veramente giusto fare in certe occasioni,ognuno di noi ci prova,si butta,seguendo la propria sensibilità e la capacità di amare sia se stesso che l’altro,ma senza nessuna certezza.
Credo che,quello che conterebbe di più, sarebbe di pensare,agire e comportarsi sempre in buona fede,senza riserve mentali.
Sarà possibile farlo?
Sempre e con tutti?
Io credo di si. In tutte le occasioni forse no,ma con le persone che ami, si. Anzi credo che sarebbe un dovere. Che farebbe la differenza. Che qualificherebbe e valorizzerebbe più di ogni altra cosa la propria vita.
Senza la ricerca della perfezione,senza cercare beatificazioni, chi è capace,almeno qualche volta,di fede,di un comportamento privo completamente di egoismo,che pur tenendo conto di tutte le possibili conseguenze,segua quello che gli detta il cuore ed il cervello e lo percorra sino in fondo ,forse non sarà eccezionale,ma sicuramente sarebbe una persona completa della cui umanità potrà sempre andare orgogliosa.
Ma che sto  dicendo?
Secondo me,sarebbe proprio eccezionale, invece. 

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