martedì 23 novembre 2010

CHE DELUSIONE,VIENI VIA CON ME

CHE DELUSIONE, VIENI VIA CON ME

Banalità,già sentito e risentito,retorica,luoghi comuni,parzialità senza limiti e senza ritegno,il tutto condito con una presunzione infinita e immotivata.
Quella  sarebbe una trasmissione non politica? Figuriamoci se lo fosse stata apertamente.
Non ho mai visto in televisione ospiti e anche i conduttori parlare, ma quasi sempre leggere, proclami con l’espressione di coloro che sono in possesso di tutte le verità,c’è un limite ad essere guitti anche in teatro,ci mancava il birignao e poi il cerchio si sarebbe completato.
Forse in qualche caso solo Celentano prendeva atteggiamenti di quel tipo,che risultavano un po’ ridicoli anche loro,ma almeno venivano conditi,ogni tanto da un po’ di umorismo che alleggeriva un’atmosfera da rivelazione,da discorso della montagna,senza voler essere blasfemi.
Il modo colpisce profondamente, ma i contenuti anche di più.
Non ho sentito un concetto che sia uno,che non sia stato trattato,approfondito e ripetuto centinaia di volte precedentemente,esponendolo, però, come se fosse una rivelazione e credo che non sia accettabile che dovendo cercare colpe per qualsiasi argomento, si citi solo una parte anche in quei casi dove sarebbe facilissimo dimostrare che le colpe maggiori vengono da altri, tipo Napoli e la Campania.
In tutto il discorso che ha riguardato quell’argomento non è stato citato neanche una volta Bassolino che ha governato Napoli e la Campania per oltre 15 anni ininterrottamente.
I leghisti non mi sono particolarmente simpatici ma cercare di coinvolgerli con la mafia come unici interlocutori al nord ,se non fosse spiegato dalla faziosità,sarebbe incomprensibile,visto quanto sarebbe facile coinvolgere altri partiti con fatti e non con supposizioni.
Quando poi il ministro degli interni pretende di poter replicare ci si sente anche un po’ offesi e quasi oppressi dal potere politico che non permette la libertà di espressione e secondo loro la reciprocità.
In un paese normale, in quella particolare circostanza,le cose che ha detto Saviano erano passibili di denuncia.
A proposito di reciprocità, quello che si sta dicendo del governo in questo momento, gli ha procurato una tale riserva di repliche che non basterebbero giorni di diretta televisiva.
Per fortuna la trasmissione, aimè, si ritiene impegnata e non si è sporcata a trattare dell’assassinio di Sarah,che lasciano approfondire a trasmissioni come quella di Vespa, se no penso che il modo di coinvolgere ,magari velatamente, Berlusconi lo avrebbero trovato.
Il tutto condotto da Fazio,sul quale già ho espresso la mia opinione in precedenza e che la visione della trasmissione non mi ha fatto modificare neanche un po’.
Ribadisco che lancia il sasso e nasconde la mano,le cose le lascia dire agli ospiti o a Saviano facendo segni ed espressioni di condivisione senza mai esplicitarli compiutamente,restando più asettico possibile e forse è meglio perché se prendesse le posizioni espresse dalla trasmissione ci si potrebbe chiedere quali titoli ha per avere il diritto di essere preso in considerazione.
So che non si può dire, ma secondo me lo stesso vale per Saviano.
Ma che ha fatto?
Ma chi è per parlare come fosse il Messia?
Un libro sulla camorra mi sembra un po’ poco.
A caldo dopo la trasmissione l’unico commento che mi è venuto spontaneo è: RIDICOLI.
Mi dispiace ma al cuore e anche al cervello in certi casi, non si comanda.
A quanto leggo, le prime tre puntate hanno avuto ascolti da un minimo di 9 ad un massimo di 11 milioni e sinceramente rimango sbigottito anche se non di più di quanto mi succede per “il grande fratello”.
Posso capire che nella prima ci fosse la curiosità  e il desiderio di vedere Benigni e nell’ultima la voglia di assistere magari ad una lite con Maroni,ma per quello è mancato loro il coraggio.
Fermo restando che ognuno vede quello che vuole e che la qualità media dei programmi è talmente scadente da provocare la ricerca di qualcosa con dei contenuti, mi chiedo: veramente quelli sono ritenuti contenuti da così tante persone?
Ormai in televisione è passato l’assioma che chi fa tanti ascolti alla fine ha sempre ragione. Secondo me non è vero,se questa è la compagnia,  la penso come Arbore:Meno siamo,meglio stiamo.


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