martedì 12 ottobre 2010

una serata davanti alla tv

Roma 10/02/2005
CERTA TV

Le banalità mi uccidono!
Le generalizzazioni anche di più!
Le domande retoriche mi fanno allergia!
Credo che se non smetterò di guardare la televisione,mio malgrado,sarò destinato a fare una brutta fine.
Ormai nella nostra amata,odiata TV,si parla di tutto,si affrontano i più svariati argomenti e per fare questo si invitano persone di tutti i tipi,da i soliti noti del mondo dello spettacolo,a una serie di veri o presunti specialisti dei vari argomenti trattati.
L’importante è che siano disponibili a dire la loro opinione senza remore e soprattutto senza vergogna,su qualsiasi cosa,e devo dire che non si tirano indietro,non si tirano indietro affatto,anzi c’è una corsa ad esprimere le loro idee e a cercare di imporle a chi non la pensa allo stesso modo,salvo rarissime eccezioni.
Il risultato finale è che questo tipo di trasmissioni non affronta mai veramente i problemi,perché non approfondisce niente,ma è solo un continuo esporre teorie personali che spesso sono in contraddizione tra di loro,e che,considerando che gli opposti pareri restano tali,senza essere approfonditi,con un naturale contraddittorio,che dovrebbe cercare almeno di portare ad un sintesi e alla possibilità da parte del telespettatore di farsi un’idea più precisa e più vicina alla realtà.
Ma quello che mi disturba più di tutto è che spesso si passa da persone che esprimono concetti,in certi casi anche di buon senso,ma spessissimo di una banalità senza limiti,che se ci fosse qualcuno che gli risponde che stanno scoprendo l’acqua calda,penso che nessuno si potrebbe risentire,ad altri che ci propinano teorie ed opinioni personali,come se queste fossero fatti, certezze.
Quello che mi sorprende anche di più,è che, quando gli argomenti riguardano la vita delle persone o i vari comportamenti dell’uomo,si tende ad una generalizzazione che mette paura,dimenticando che non esistono due persone uguali e che ad uguale situazione derivano milioni di comportamenti diversi.
In questo ha contribuito molto la diffusione,ormai in tutti i campi,delle indagini statistiche,che tendono,anche se lo scopo iniziale forse non era quello,ad omologare,prendendo in considerazione le maggioranze,per definire i comportamenti e le idee.
Mette paura che,spessissimo,a dire certe cose sono persone che nel loro campo di lavoro hanno raggiunto risultati apprezzabili.
Sono in televisione,ergo sum. Basta questo. Anche se spesso,quando sono lì,il loro cervello è andato in vacanza.
Secondo me sarebbero trasmissioni che non si dovrebbero proprio fare almeno così,perché il loro scopo è solo quello di fare ascolti,perché se si facessero come si dovrebbe e cioè eliminando tutte le spettacolarizzazioni,ma attenendosi al tema affrontandolo con gente veramente competente che sia in grado di sviluppare tutte le sfaccettature e le particolarità che comporta,forse non lo vedrebbe nessuno o molto pochi.
Come dicevo prima, argomentare sui comportamenti umani è la cosa più difficile che ci sia e questo anche per i cosiddetti esperti,in quanto è impossibile generalizzare sull’uomo,anche se ci sono centinaia di psicologi,sociologi,antropologi che lo fanno continuamente.
Una volta si diceva gioiosamente, per l’uomo e la donna: Viva la differenza.
Io credo che valga per tutti,senza limiti di sesso. 



Guardate la data in cui l'ho scritto. Vi pare che  sia cambiato qualcosa? La Tv degli strilli, quella del dolore, quella che va dietro a qualsiasi insinuazione,sta sempre lì e non credo che cambierà a breve.
Che fare allora? Usare il telecomando,vedere senza prenderla sul serio e soprattutto quando ci si riesce ,con un pò di ironia mettendo in risalto il lato comico che spesso c'è o spengere proprio l'elettrodomestico, a meno che non ci siano dei buoni film,buona musica o lo sport per chi è appassionato? 
Non è facile perchè  la sera, stanchi, si finisce spesso a vedere cose di cui si farebbe volentieri a meno, quasi sempre per pigrizia,perchè alla fine, malgrado tutto, si dimostrano più forti loro,quelli del cattivo gusto,della mancanza di qualità,che per quanta resistenza si faccia,  finiscono, con la nostra colpevole complicità, per imporsi. 
Ma non bisogna arrendersi e se una sera ci siamo caduti c'è sempre il giorno dopo. 
 

        

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