sabato 16 ottobre 2010

SARAH


Sabrina ha contribuito alla morte di Sarah?

Non ci posso neanche pensare. Sia al fatto in sé che a tutto quello che può nascondere come motivazioni da parte sia del padre che della ragazza.

Mi sembra improbabile, ma faccio il tifo perché gli inquirenti abbiano preso un abbaglio e Sabrina sia completamente innocente.

Era già terribile sapere quello che aveva fatto il padre, quando sapevamo che era solo,così è insopportabile.
I vari esperti hanno già cominciato, stando molto attenti a farlo in modo non esplicito, ma facendosi chiaramente capire lo stesso,ad accennare ad ipotesi, tutte terrificanti, sul movente che avrebbe spinto soprattutto Sabrina e sui rapporti che potevano intercorrere tra lei e il padre.
Ci sono momenti che vorrei fare come gli struzzi per non sapere come andrà a finire,ma, nello stesso tempo, per quanto terribile possa essere la conclusione della storia, sento che è giusto sapere, non per curiosità, ma per conoscenza di ciò che,senza voler generalizzare, ci circonda.

Ormai abbiamo, già da tempo, potuto verificare che succedono fatti terribili nella realtà e non solo nelle finzioni.
C’è stata la strage di Erba, Erica e Omar,solo per citarne due abbastanza recenti,  tra i più cruenti eseguiti  per motivi incomprensibili ed ingiustificabili, da persone assolutamente non malate di mente.

Per fortuna la gente sembra che non si sia assuefatta a drammi di questo tipo e Sarah mostrata e rimostrata in varie foto e filmati un po’ da tutte le televisioni, con il suo viso ancora infantile e le sue piccole dimensioni ha intenerito la maggior parte della gente.

Ma il mostrarla in quel modo,secondo me, ha anche stimolato una curiosità abbastanza morbosa per un’adolescente, che sembrava da un lato una bambina e da un altro una lolita implicata in una storia di sesso pur senza nessuna colpa.

Una lolita solo nell’aspetto e non nel comportamento,da quanto ne sappiamo e da alcune espressioni viste nei filmati mandati in onda,un angelo alla quale sono state tarpate le ali troppo presto ed in modo particolarmente brutale.

Mi rendo conto che da parte della famiglia, per molti giorni, c’era l’esigenza di tenere alta l’attenzione sulla sua scomparsa il più possibile e che i giornali e le televisioni avevano il dovere di pubblicare.

Ho avuto,però la sensazione che qualcuno abbia un po’ esagerato e sotto, sotto, abbia stimolato, sfruttando l’aspetto della ragazza, una curiosità che con il passare del tempo si è fatta sempre più morbosa.

Secondo me,sarebbe bastato pubblicare due foto chiare nelle quali fosse ben riconoscibile, per lo scopo che si sarebbero dovuti prefiggere.

La piccola Sarah non se lo meritava.

Oltre a tutto quello che, abbiamo saputo, le era già successo.

Sono le nuove leggi etiche non scritte del giornalismo attuale, alle quali ormai siamo più che abituati, ma che in un caso come questo, che riguarda una adolescente che era carina, ma  più una bambina che una donna, secondo me, se ne poteva fare a meno e avere più rispetto di quell’esserino fragile, che, magari se fosse stata viva, avrebbe gradito una così grande sovraesposizione, ma visto che,sin dall’inizio,tutti erano abbastanza convinti, anche senza dirlo esplicitamente, che avesse fatto una brutta fine,mi spiace di dirlo perché ci sono coinvolti fior di giornalisti che stimo,ci sarebbe voluto più senso dell’ opportunità e capire che quelle erano foto e riprese private che sarebbero dovute restare tali,patrimonio solo della famiglia.

Purtroppo per la dolce Sarah ormai tutto questo non ha più importanza, magari non fosse così.

Ma quando avrà il tempo di rifletterci sopra cosa ne penserà la sua famiglia?

Per tutti quei giornalisti che sono scesi in piazza a rivendicare la libertà di stampa che in Italia c’è,vorrei ricordare che certe regole che si vorrebbe valessero per il giornalismo politico,tanto più andrebbero rispettate in casi come questi, perché i politici possono subire dei danni, ma hanno la possibilità di difendersi, la povera Sarah e la sua famiglia, no.

Ma questa è ormai la regola e non possiamo aspettarci molto di più dall’informazione.

Spero di sbagliarmi e do appuntamento alla prossima volta,augurandomi che sia più in là di domani.

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