Buon giorno a chi mi leggerà, se mi leggerà,inizio questa avventura per avere un posto dove fermare le idee e gli avvenimenti che senta il desiderio di vedere impressi sulla carta. Senza impegno e senza grandi aspirazioni. Scrivo già da alcuni anni ma non mi sento e non sono, un professionista e, a parte qualche persona che mi è molto vicina, nessuno ha mai letto niente di mio.
Quello che posso garantire è la sincerità a qualsiasi costo,troverete esattamente quello che pensavo o penserò almeno nel momento che l'ho scritto o lo scriverò.
Non ho una linea precisa da seguire credo che passerò da un'argomento all'altro senza problemi seguendo l'interesse di quel momento o lo stato d'animo.
Il mio,naturalmente,perchè non ho la presunzione di rappresentare il pensiero di molti e neanche di pochi,scrivero di me e di quello che mi circonda sperando che qualcuno trovi in quello che legge qualche affinità con la sua vita o con le sue idee.
Ho sessantacinque anni,ho avuto una vita abbastanza in salita come molti,ma anche piena di soddisfazioni di tutti i tipi almeno sino a 3 anni fa quando sono stato colpito da uno tsunami di natura sanitaria.
Quando sei giovane e ti dicono che se c'è la salute c'è tutto,ascolti, ma sembra che sia una cosa che non debba riguardare te e per me è stato così sino a 62 anni.
All'epoca mi sentivo e lo dimostravo anche, di avere 35 anni fisicamente,come forza ,come resistenza ed efficienza in tutti i campi.
Dopo lo tzunami, oggi me ne sento più di ottanta almeno fisicamente perchè per fortuna ho avuto di tutto ma niente mi ha intaccato il cervello.
A proposito,prima ho detto di non avere alcuna presunzione,non è del tutto vero,almeno una ce l'ho.
Mi incuriosice molto scoprire se qualcuno si interesserà alle mie cose ai miei pensieri o se prevarrà il disinteresse e la noia,vedremo.
Per adesso per non farla troppo lunga,come prima volta, riporto appresso una delle prime cose che ho scritto una brevissimo raccontino che si intitola "la cravatta" sperando che se qualcuno lo leggerà sia di suo gradimento.
Roma,25/06/2006
LA CRAVATTA
Per il mio compleanno,mi hanno regalato una cravatta.
Una bella cravatta di seta pura,a righe blu e bordeaux,molto elegante e molto seria.
Considerando che sono oltre 40 anni che non porto più cravatte,la cosa mi ha creato qualche problemino.
Il regalo è sicuramente piuttosto importante e la persona che ha avuto “la grande idea” mi è molto cara,così mi sono sentito in dovere di trovare il modo di indossarla,anche per dimostrarle che il presente mi era molto gradito.
Sono andato in una grande sartoria ed ho scelto,per cominciare,quattro belle camicie adatte,perché il ricambio ci vuole. Un blazer,un vestito grigio gessato,e uno spinato blu.
Poi sono andato in un negozio di biancheria intima e ho comprato una dozzina di calze di filo lunghe,tra il blu e il bordeaux e qualche completo canottiera e boxer.
In seguito ho dovuto scegliere almeno due paia di scarpe nere che si intonassero con tutto il resto.
Una visita dal miglior barbiere di Roma,perché i capelli lunghi e arruffati che normalmente mi identificano,non sarebbero più adatti al mio nuovo look.
Una volta indossato tutto e guardandomi allo specchio,con una certa soddisfazione,mi sono reso conto di non poter più frequentare gli ambienti che frequento da molti anni.
Sarei veramente fuori posto,vicino alla mia solita compagnia,fatta di gente vestita in jeans e giubbetti,maglie e casacche,seduti in trattorie o osterie della periferia romana.
Riallaccio faticosamente vecchie conoscenze dell’alta borghesia,che non incontravo da anni e ricomincio a vederli frequentando salotti bene,locali alla moda e circoli sportivi carissimi.
A quel punto mi rendo conto che in questi ambienti,presentarsi con il mio vecchio maggiolone decappottabile è piuttosto anacronistico e,non senza un po’ di disappunto,decido di cambiare macchina.
Compro una bella Alfa 166 alla modica somma circa €.60.000,mettendomi sulle spalle 48 mesi di rate da pagare e continuo la mia nuova vita.
Ma in breve tempo mi accorgo che i miei nuovi amici non gradiscono e criticano molto la mia ragazza,che,non accettando di cambiare modi e vestiario,sembra effettivamente un pesce fuor d’acqua in quell’ambiente pieno di signore elegantissime ed ingioiellate,interamente ricoperte di cose griffate.
Dopo un po’ di liti e di incomprensioni,decidiamo di lasciarci e io mi metto in caccia di una donna più adatta alla mia nuova condizione sociale,che puntualmente trovo,perché,malgrado tutto,un po’ di fascino personale mi è ancora rimasto e dal punto di vista delle apparenze sembro proprio uno dell’alta società.
La suddetta signora,però,risulta un po’ troppo esigente circa il tipo di regali che crede di avere il diritto di ricevere,i posti che vuole frequentare ed il tipo di vacanze alle quali è abituata e alle quali non pensa minimamente di rinunciare.
Dopo sei mesi di questa vita,ho finito tutti i miei ultimi risparmi,con i quali pensavo che sarei arrivato sino alla morte senza bisogno di dover più lavorare,ho perso la mia ragazza che mi amava e con la quale stavo da 7 anni, ho perso anche la nuova,perché,appena si è accorta che non avevo più un soldo, si è prontamente orientata su altre strade,insieme ai miei nuovi amici che non frequento più,dato che non me lo posso permettere e,devo dire che, loro non sentono affatto la mia mancanza.
I vecchi compagni non li vedo più e se li incontro per strada si voltano dall’altra parte.
Sono rimasto solo in un bicamere in periferia,pieno di debiti e sto cercando un lavoro,qualsiasi lavoro,per potervi far fronte.
I vestiti ed il resto dell’abbigliamento nuovo me lo sono rivenduto per racimolare un po’ di soldi,però non è tutto perso,mi è rimasta la cravatta e l’amicizia di chi me l’ha regalata.
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