martedì 12 ottobre 2010

Il partito democratico

                                                                                                                   Roma 21/04/2007

IL PARTITO DEMOCRATICO

Se non hanno un leader,posso farlo io!
Così disse Berlusconi,ospite dell'ultimo congresso dei DS.
E i commenti giornalistici e politici sono stati,chi più chi meno tutti positivi,considerando la dichiarazione,insieme ad altre simili, come un'approvazione da parte del Leader del Centro-destra su quello che sta facendo la parte più moderata della sinistra ed un ammorbidimento delle tensioni ormai presenti da anni.
In parte è vero,ma c'è molto di più.
Su questo nuovo partito democratico ci stanno ammorbando sui giornali ed in televisione una quantità industriale di politici,politologi,giornalisti e sondaggisti di tutti i generi per spiegare cosa sta succedendo e cosa succederà.
Quello che ne viene fuori dai numerosi dibattiti è che ancora nessuno lo ha capito. I diretti interessati,sono molto fiduciosi,naturalmente,ma non sono in grado di approfondire nessun vero problema politico,dovendo mediare su posizioni alcune volte abbastanza diverse.
Le dichiarazioni di intenti, l'elenco generico di quello che bisognerebbe fare o che si vorrebbe fare, in politica non conta niente. Se non si affrontano concretamente i problemi e il modo di risolverli,a che serve la politica?
Malgrado questo,le elucubrazioni mentali dei cosiddetti esperti si susseguono senza soluzione di continuità,in quanto più una cosa non esiste,più è facile elaborare ipotesi e teorie,tutte possibili e soprattutto confutabili solo sul piano teorico.
Dicono quasi tutti che Berlusconi non è un politico ed il gusto della battuta nel tempo gli ha spesso causato qualche problema o qualche fraintendimento,spesso cavalcato da chi ne aveva tutto l'interesse,approfittando del fatto che il senso dell'umorismo,abita poco tra gli italiani e per niente tra i politici.
Questa volta,con una battuta ha fatto tutto un discorso politico che avrebbe e ha richiesto intere trasmissioni.
Che vuol dire?
La frase dice diverse cose,direi quasi tutto,almeno per quello che si sa del nuovo Partito Democratico nascente.
Dice dell'ipocrisia di elencare una serie di argomenti e di intenzioni che contraddicono in parte o totalmente, il pensiero e le azioni concrete portate avanti fino a ieri o al massimo l'altro ieri.
Dice che il Partito nascente non esiste e che è stato pensato e si cercherà di realizzare con una decisione ed un compromesso partito dai vertici e non dalla base e che la base,per ora non esiste.
Che non ha un leader,ma tanti possibili,che è molto probabile che,senza mai farlo sapere sino in fondo, si “scanneranno” per diventarlo o peggio,cercheranno di ritagliarsi un posto dietro ad un leader di facciata,per comandare veramente senza però apparire,senza metterci la faccia.
Ed infine e soprattutto,non nasce,come sono nati i più importanti e tradizionali partiti,da una esigenza di idealità a causa della quale era quasi un'impellente necessità e dovere presentarsi per difendere il proprio punto di vista,ma nasce per tentare di contare di più,per raccogliere più voti possibile.
Non si capisce cosa sono o cosa saranno, almeno per ora.
Questo è un rimprovero che hanno fatto in molti a Berlusconi,di aver creato da niente un partito di cartapesta,un partito azienda senza fondamenta radicate nella popolazione e che ha puntato tutto sull'immagine e non sui contenuti.
Mi sembra che non sia vero,perché, fin dall'inizio, è stata chiarissima la sua collocazione e cosa voleva fare.
Si può non essere d'accordo,ma non mi sembra che ci siano dubbi su quale posto nella politica gli spetti.
In quanto al radicamento,mi sembra che con il tempo sia riuscito anche in quello.
Non so bene come andrà a finire e forse nessuno lo sa,certo le premesse non mi sembrano molto positive.
Credo che non è di questo che la politica italiana aveva bisogno e lo ha dimostrato proprio Berlusconi presentandosi agli italiani chiarendo perfettamente chi era,cosa voleva e come intendeva ottenerlo.
Poi magari non è riuscito a mettere in pratica tutte le sue idee e qui si aprirebbe un discorso lunghissimo sui motivi di tale parziale fallimento,ma perlomeno gli italiani che lo hanno votato sapevano perfettamente cosa dovevano aspettarsi e la dimostrazione di questo è il fatto che quando hanno visto che le cose promesse non sono state tutte mantenute,lasciando perdere i motivi,gli hanno tolto molta parte dei voti.
Insomma la scelta di DS e Margherita,non parte da un ideale politico,che li spinge a farsi avanti,ma  dalla ricerca di avere più consenso per continuare a detenere il potere o per cercare di non perderlo e lo dicono pure, se uno sa leggere tra le righe dei loro discorsi e questo sinceramente è molto deludente perché,in ogni campo,sulle tattiche si può discutere,ma la strategia,quando si tratta di questi argomenti  non può essere che una,il bene del Paese a qualsiasi costo.
Da una parte dicono che non moriranno socialisti e dall'altra che non moriranno democristiani,chissà come finiranno la loro vita politica,forse, come Peter Pan, nel paese che non c'è,con tutto il rispetto per Peter Pan.
Chissà,di questo, cosa pensano i frastornati elettori di sinistra e cattolici di sinistra,quelli che ci credono ancora e che se solo gli si desse la possibilità di riconoscersi in un partito che veramente li rappresenti, credo che i risultati che tanto si invocano e cioè la semplificazione della vita politica, non tarderebbero a realizzarsi.
Almeno da questo punto di vista dall'altra parte ci si è riuscito di più sia pure con tante difficoltà anche da parte loro. Almeno uno zoccolo duro di centro destra esiste.
E da adesso è partita la caccia al moderato,al piccolo voticino in più.
Mamma mia che squallore.

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Da Aprile 2007 ne è passata di acqua sotto i ponti,ci sono state le elezioni,ha stravinto il centro-destra,Fini e Berlusconi si sono litigati e c'è stata una scissione. Ora come ora non si sa come andrà a finire,ma una cosa è certa nel PD non è cambiato niente a parte la scissione di Rutelli e i suoi.
L'unica idea certa che avevano e hanno ancora  in testa è quella di far fuori Berlusconi e ogni mezzo è lecito ,anzi ,per loro, è doveroso.
Il PDL è nei guai per via di un'operazione premeditata sin dall'inizio,secondo me.
Credo che chiunque segua la politica si ricorderà quanto Fini era contrario ad entrare nel PDL e sciogliere Alleanza Nazionale,ma giunti vicino alle elezioni ha avuto il terrore che se non fosse entrato avrebbe rischiato di perdere moltissimi voti a favore di Berlusconi e perciò ha fatto buon viso a cattivo gioco,premeditando di mettere in difficoltà l'alleato dall'interno,cosa che ha puntualmente fatto dal primo giorno dopo le elezioni.
Come è finita l'abbiamo visto tutti,anzi ancora non è finita ed è molto difficile prevedere gli sviluppi.
Una cosa comunque si può dire senza temere smentite, il PD rispetto a quanto scrivevo oltre 3 anni fa non ha fatto alcun progresso anzi direi che anche i buoni propositi iniziali di contribuire a creare un paese migliore,più democratico dove si lotta con degli avversari e non con dei nemici da distruggere si è completamente perso anche nelle parole,almeno prima lo dicevano,magari senza pensarlo veramente,adesso neanche più quello.





 





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