lunedì 24 gennaio 2011

OMAGGIO A MARCELLO VENEZIANI

OMAGGIO A MARCELLO VENEZIANI
Ho letto un articolo di Veneziani, ieri, che, dopo tanto tempo,mi ha riconciliato con la stampa, per come è scritto e per il contenuto.
Lo riporto perché potrei sottoscriverne parola per parola, ma, pur pensandola esattamente così, non avrei avuto la capacità di esprimere quei concetti in quel modo,conciso,ironico e completo.
Forse  non saranno tutti d’accordo, ma trovo che, oltretutto, sia uno dei pochi scritti, da molto tempo, che non sia di parte e che affronti il problema con una visione al di fuori e al di sopra della politica, preoccupandosi solo del nostro paese e del suo futuro.
Buona lettura.

Quando Berlusconi mollerà tirerò un sospiro di sollievo perché i magistrati non avranno più alibi per deci­dere sui governi, la tv, la vita e il voto de­gli italiani
Quando Berlusconi mollerà, tirerò un sospiro di sollievo perché il sesso non sarà più organo di Stato, non andrà più in viva voce nel pianeta, non servirà più per abbattere i governi e far scattare allarmi costituzionali, ma riguarderà so­lo intimi piaceri e vite private. Quando Berlusconi mollerà, tirerò un sospiro di sollievo perché i magistrati mamma san­tissima non avranno più alibi per deci­dere sui governi, la tv, la vita e il voto de­gli italiani. Dovranno occuparsi di giusti­zia e non origliare sesso, dovranno far funzionare i tribunali e non sfasciare i governi.
Quando Berlusconi mollerà, sarò feli­ce perché Di Pietro, l'Italia dei livori, i media e gli altri dovranno trovarsi un mestiere, avendo perso la loro unica ra­gione pubblica d'esistere. E in tv non ve­dremo più Porca a Porca. Quando Berlu­sconi mollerà, sarò felice perché la sini­stra non potrà più campare sulle erezio­ni del premier satiro. Quando Berlusco­ni mollerà, sarò felice perché le Tre Gra­zie Gian Pier Fran, indossatori del Nul­la, dovranno dire da che parte stanno e non potranno più gufare sugli errori e sulle zoccole altrui. La satiriasi è una ma­­lattia ma non vale una crisi al buio che inguaia l'Italia intera. Se Berlusconi è il male, i suddetti sono nell'ordine il Peg­gio, il Vuoto e il Nulla. Il Peggio è il Paese che odia, il Vuoto è la sinistra che man­ca, il Nulla è il terzismo che affumica.
Dicono in coro che ci vuole decoro. Giusto. Ma il decoro è una categoria eti­ca, in parte politica, per nulla giudizia­ria. Non sono i giudici a sanzionarlo. Mi­sura il contegno, non la fedina penale. Se è in gioco la morale si esprimano con­danne morali, non penali né politiche. Perfino Kant diceva «la legge morale dentro di me», mica invocava magistra­ti, gendarmi e parlamento. Il priapismo è un male antico del potere e non è tra i più gravi. E il decoro dei politici non ri­guarda solo i peccati di sesso, ma il ri­spetto dei ruoli e del popolo sovrano, l'uso e l'abuso delle risorse pubbliche, la lealtà. Quando resteranno i decorosi, i decorati, i decoratori, capiremo cosa ci siamo risparmiati in questi anni. Dopo Priapo verranno le mezzeseghe.

Marcello Veneziani.

Credo che averlo ripubblicato sia un’opera meritoria, perché, magari, in molti non lo avevano letto e se, solo una persona si sarà aggiunta, sarà già un contributo importante per la diffusione di una realtà, sia pure riportata ironicamente, così tanto distorta e senza un filo di ironia, un po’ da tutti.

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