Oggi mi scrive per e mail l’amico Leonardo Castellucci:
Leo/sintesi di una fine annunciata:
Sfoglio La Repubblica, come ogni mattina da molti anni.
Lo so, è ormai un giornale un po’ troppo fazioso, un po’ troppo snob, un po’ tanto spesso irritante per il taglio dietrologico e pretestuoso di certi argomenti ma, mi pare ancora, uno dei pochi, se non l'unico, che abbia il merito di inventarsi dei servizi intelligenti, di conservare un taglio...da giornale di opinione (dunque che deve fare opinione attraverso una presa di posizione precisa), da quotidiano d'informazione e approfondimento, da mezzo di comunicazione culturale degno di tale nome.
Dunque mi scusino gli amici che LA REPUBBLICA ormai ce l'hanno sull'anima per tutti quei motivi di cui sopra.
Ma il motivo del mio spunto di riflessione non è un ragionamento sulla natura e le sorti del noto quotidiano romano ma su quelle del nostro Paese e in senso più lato del nostro piccolo e freddo pianeta disperso nell'Universo.
Ecco alcune notizie che se correlate fra loro disegnano un puzzle da....fine dei tempi o per i più laici da...fine prossima ventura, il che, lo scrivo per i più superstiziosi, che già, mi riferisco agli amici di sesso virile, staranno passandosi la mano sui....per allontanare la possibile jattura, non significa FINE DEL MONDO.
1) LA FIAT sta implodendo e Torino diventerà l'emblema di una Nazione che arretra. 2) Il nostro singolare capo del Governo sostiene che se passa il no al referendum sarà giusto abbandonare l'Italia. 3) Lo stesso afferma che i Giudici sono una patologia e visto lo stato di forte incostituzionalità in cui naviga il Paese probabilmente fra un po’ la giustizia scomparirà, almeno nella sua identità libera. 4) Intanto Bersani e Veltroni litigano e tentano, più il primo che sta perdendo accoliti, di rifar pace, mentre i rottamatori litigano fra loro, 5) A Tunisi si ammazzano per il pane. 6)I giovani fanno una giusta contestazione per le strade perché si sentono traditi e senza futuro. 7) Gli iraniani ci puntano addosso missili nucleari 8) Ma ciò che più simbolicamente sorprende, anzi dà il senso di un MONDO che si sta definitivamente chiudendo, di una seconda caduta di una civiltà secolare, quella della Rinascenza, dell'Illuminismo, della Rivoluzione Industriale, di una democrazia sperata e in certi casi, per brevi periodi anche raggiunta, è, a mio modestissimo parere, la riconversione in Albergo di Charme, un 5 stelle super, insomma del palazzo di Versailles e dei suoi giardini. A breve nelle stanze dorate del Re Sole si accoppieranno i nuovi ricchi con le loro escort. Crepuscolo di un sogno di bellezza.
Io gli rispondo così:
Per ciò che riguarda le prime notizie elencate,in particolare quelle che riguardano la Fiat,leggi questo se ne hai voglia: http://ideenelvento.blogspot.com/2011/01/e-veramente-una-vergogna.html
Che ne pensi?
Mi sembra lampante che non abbiamo lo stesso modo di giudicare l'attualità politica e devo dire anche i giornali, se considero che, per quanto mi sforzi, proprio non riesco a riconoscere le qualità che tu elenchi ad un giornale come Repubblica, ma addirittura se dovessi elencarne i difetti, le carenze, le mancanze,ma soprattutto le menzogne, dovrei non solo negare tutto quello che tu dici descrivendo il quotidiano di De Benedetti,ma non riconoscergli neanche la dignità di giornale di opinione, salvo che il modo di dire, sia cambiato nel significato che gli è sempre stato dato e non si intenda adesso come: di opinione FAZIOSA.
E' vero che la qualità dei quotidiani in generale non fa onore al nostro paese, ma La Repubblica non si può più considerare neanche un quotidiano, perché i suoi contenuti sono quelli di un partito politico e non di un foglio che dovrebbe dare notizie non dico totalmente imparziali, ma almeno credibili, mentre invece ultimamente si è abbassato ad usare addirittura il gossip pur di dimostrare la sua tesi.
Mi rendo conto che al di fuori della politica il giornale è fatto piuttosto bene,ma secondo me non basta.
Non lo amo molto, ma, in questa situazione, viva il vecchio Corriere.
Per ciò che riguarda il resto, a parte la protesta giovanile, mi trovi piuttosto d'accordo, salvo la deduzione finale tutto meno che ottimistica e secondo me anche un po’ eccessiva.
Credo che le notizie, anche quelle più crude e vere, vadano filtrate da un po’ di ottimismo personale.
Non tutto è perduto e se pensi che, sicuramente, ci sono stati periodi anche molto peggiori di questo nella nostra storia, dai quali ci siamo brillantemente rialzati e tu, che sei molto più colto di me, dovresti saperlo benissimo, perciò, non vedo perché, se eviteremo di prendere alla lettera quello che la stampa ci propina, la Repubblica in particolare, ma anche tutti gli altri, comprese le televisioni e internet,e avremo fiducia in noi e anche in un popolo che è spesso silente, ma è più numeroso di quanto si pensi, specialmente di quanto pensino i politici e la stampa, credo che alla fine le cose potrebbero cambiare, perché, spesso è proprio questa maggioranza silenziosa che alla fine è stata decisiva.
Ciao, Stefano.
P.S.: prova a fare una cura che secondo me è salutare. Smetti di leggere La Repubblica per qualche mese e vedrai che, come d’incanto, ti sentirai subito meglio.
Ariciao, Stefano
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Abbiamo opinioni diverse su La Repubblica, sulla politica in genere e sul presidente del Consiglio,in particolare,succede.
Ma non credo che questo conti più di tanto specialmente tra amici che in fondo si stimano,almeno spero. Io sicuramente lo stimo.
Quello che ci distingue,non credo in assoluto,ma sicuramente in questo momento è la visione del mondo e della nostra vita in generale.
A mio modesto avviso,tutto parte da una visione più o meno ottimistica degli avvenimenti in Italia e nel mondo.
Nego che da un lato ci sia uno sguardo più superficiale contrapposto ad uno più realista.
Le cose più spiacevoli le vedo molto bene anche io, la differenza sta nel come vengono affrontate quelle che è possibile e come vengono digerite le altre.
Dentro di me c’è ancora, malgrado tutto, una grande fiducia nell’uomo, che a dispetto delle delusioni, che non mancano mai, specialmente per chi comincia ad aver vissuto abbastanza a lungo, non ha subito cedimenti.
Questo a carattere generale, perché, che esistano i mascalzoni, gli inaffidabili, i traditori, i malvagi, lo sappiamo tutti e spesso per esperienza diretta, ma quando parlo di fiducia nell’uomo mi riferisco alla massa, quella a cui troppo spesso non si da il valore che meriterebbe, non tra quelli che fanno le dimostrazioni e per aver ragione strillano e si fanno notare più degli altri, ma cercandoli tra quella maggioranza silenziosa di cui parlavo prima.
Che probabilmente userà poco la lingua, ma non il cervello e magari, se servirà, saprà riempirci anche di parole.

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