GLI UCCELLI
Stando al mare, mi è capitato ultimamente, essendo “pieno d’impegni”, di osservare alcuni uccelli a terra e non in volo e ho notato alcune strane caratteristiche.
Il piccione cammina tutto impettito come se avesse un impegno, senza curarsi di chi gli sta intorno, ma, in certi casi, da anche l’idea di avere qualcuno che lo insegue e che lui lo sfugga con fare disinvolto, senza dare l’impressione di fuggire, non allunga mai la falcata, la accelera e avanza caracollando a piccoli passetti come Charlot.
Raramente è arrabbiato anche nelle rivalità in amore o per il cibo, va contro l’avversario ma senza grandi scene, salvo qualche eccezione, da parte del più grosso del branco, naturalmente, ma mai veramente violento come fanno molti altri uccelli e, appena può, si mette a seguire la femmina con metodo, senza manifestare particolare combattività, cercando di tagliarle la strada.
Raramente è arrabbiato anche nelle rivalità in amore o per il cibo, va contro l’avversario ma senza grandi scene, salvo qualche eccezione, da parte del più grosso del branco, naturalmente, ma mai veramente violento come fanno molti altri uccelli e, appena può, si mette a seguire la femmina con metodo, senza manifestare particolare combattività, cercando di tagliarle la strada.
Il gabbiano è perennemente incazzato, la stessa voce lo dimostra, e se guardate l’espressione, è spesso bellicosa, anche quando gioca con i rivali, facendo evoluzioni nel cielo.
A terra tende all’aggressività anche verso l’uomo specialmente se vede il cibo, si frena un po’ solo perché evidentemente si rende conto della differenza di dimensioni.
Il cormorano sembra il più indipendente di tutti, non pare aver timori di nessun tipo, neanche da parte degli uomini, si fa avvicinare ma non toccare, probabilmente, perché non vuole rotture di scatole, ha il suo lavoro di pesca quotidiano, che svolge con una diligenza e bravura sorprendenti.
A terra tende all’aggressività anche verso l’uomo specialmente se vede il cibo, si frena un po’ solo perché evidentemente si rende conto della differenza di dimensioni.
Il cormorano sembra il più indipendente di tutti, non pare aver timori di nessun tipo, neanche da parte degli uomini, si fa avvicinare ma non toccare, probabilmente, perché non vuole rotture di scatole, ha il suo lavoro di pesca quotidiano, che svolge con una diligenza e bravura sorprendenti.
Lo scopo sicuramente è quello, ma sembra che gli piaccia anche farsi ammirare.
E’ un piccolo animale come dimensioni, ma quando ha le ali aperte diventa maestoso perché l’apertura è veramente notevole rispetto alle dimensioni del corpo.
E’ un piccolo animale come dimensioni, ma quando ha le ali aperte diventa maestoso perché l’apertura è veramente notevole rispetto alle dimensioni del corpo.
Non essendo un ornitologo, ma solo un amante degli animali non molto esperto, non continuo, perché ci sarebbe da approfondire il comportamento di molti altri uccelli.
Delle galline e soprattutto dei galli, delle anatre, dei germani reali, dei cigni, che a prima vista sembrerebbero tutti abbastanza simili, ma che osservati uno a uno, presentano, caratteristiche peculiari e uniche.
L’elenco sarebbe talmente lungo,visto che le specie di uccelli sono una quantità quasi infinita,che meglio fermarsi a quelle più comuni e conosciute almeno da me, per definire alcune tipologie.
Ad esempio il comportamento del gallo è qualcosa di speciale, da ammirare.
Il modo come protegge il suo pollaio e soprattutto le galline, il portamento, l’autorevolezza e maestosità dei movimenti, che non sono mai fatti a caso, ma palesano il significato che vuole trasmettere a chi si azzarda ad avvicinarsi.
Entrando in un pollaio si sa perfettamente chi è il padrone del posto e di tutte le abitanti, non accetta nessun altro e tollera appena il proprietario del podere perché proprio non può farne a meno.
Delle galline e soprattutto dei galli, delle anatre, dei germani reali, dei cigni, che a prima vista sembrerebbero tutti abbastanza simili, ma che osservati uno a uno, presentano, caratteristiche peculiari e uniche.
L’elenco sarebbe talmente lungo,visto che le specie di uccelli sono una quantità quasi infinita,che meglio fermarsi a quelle più comuni e conosciute almeno da me, per definire alcune tipologie.
Ad esempio il comportamento del gallo è qualcosa di speciale, da ammirare.
Il modo come protegge il suo pollaio e soprattutto le galline, il portamento, l’autorevolezza e maestosità dei movimenti, che non sono mai fatti a caso, ma palesano il significato che vuole trasmettere a chi si azzarda ad avvicinarsi.
Entrando in un pollaio si sa perfettamente chi è il padrone del posto e di tutte le abitanti, non accetta nessun altro e tollera appena il proprietario del podere perché proprio non può farne a meno.
Vi chiederete perché me ne esca con un discorso del genere e cosa c’entri con i temi che ho svolto fino ad ora.
Ammesso che si possano classificare, in quanto, a me sembra che, la cosa che mi riesce abbastanza bene è di passare da palo in frasca.
Di toccare argomenti sempre diversi, seguendo l’ispirazione del momento, i miei umori.
Senza mai pormi precisi scopi, se non quello di esprimere a mio modo un’opinione, uno stato d’animo, un momento di allegria, di felicità, di malinconia o di tristezza.
Tornando al motivo che mi ha spinto a parlare di animali è che la loro osservazione mi ha fatto pensare agli umani.
Ho sentito dire che gli uccelli non sono famosi per essere tra gli animali più intelligenti del creato, sembra che in genere i mammiferi siano quelli che si possano più avvicinare a noi.
Questo, anche per una questione di dimensioni del cervello, ammesso, che sia dimostrato, che le dimensioni contino qualcosa.
Infatti, ad esempio i piccioni, come anche i colombi, non ricordo che siano stati mai citati per l’intelligenza.
Eppure qualche ragioniere impettito che camminava altezzoso senza dare confidenza, avanzando a piccoli passetti con il naso allinsù, evitando le persone indesiderate l’ho conosciuto e spesso non era molto più acuto di un piccione.
Come gente irascibile e aggressiva senza motivo, che confonde il gioco con le prove di forza o grandi lavoratori impegnati (pochi per la verità tra gli umani) che si mettono a testa bassa sino a che non hanno terminato il loro compito e che, dopo, sono orgogliosi di dimostrare la loro bravura.
Tipico è anche il comportamento del patriarca, anche se sempre meno, e del classico maschio latino, preferibilmente meridionale, che ritiene la sua famiglia e in particolare le sue donne proprietà personale e lo ostenta più che può.
Per fortuna questo lato delle manifestazioni umane sta sparendo, credo, definitivamente ed è sempre meno riscontrabile, anche nel paese più sperduto della Sicilia.
Secondo me, le analogie sono più concrete di quanto l’uomo voglia ammettere e, tuttavia, gli uccelli sono sempre considerati animali belli esteticamente, quasi tutti molto eleganti, da guardare o addirittura tenere in gabbia, non riconoscendogli la dignità di esseri pensanti.
Certo per loro, come per tutti gli altri animali sono fondamentali i comportamenti che tendono alla sopravvivenza, a mangiare, a procreare, e a proteggere i più piccoli.
Se ci pensiamo bene anche per noi, malgrado tutte le nostre psicologie spesso masturbatorie, quelle cose sono di solito fondamentali, ma gli uccelli restano nella comune opinione poco più che ornamenti del creato.
Chissà, forse è vero, avrà ragione la maggioranza della gente, oppure tutto questo nasconde un grande senso d’inferiorità da parte nostra, che non potrà mai essere colmato.
Così come alcuni psicologi dicono che le donne hanno l’invidia del pene e su questo avrei molti dubbi, noi bramiamo fin dall’antichità, di volare, sapendo che, potremo inventare quanti surrogati vogliamo, ma non potremo mai essere come gli uccelli.
Ricordo che da giovane uno dei sogni ricorrenti che facevo, era proprio quello di volare.
Non di vedermi volare, proprio la sensazione fisica di sollevarmi da terra e di essere in grado di librarmi nell’aria, di muovermi e dirigermi ovunque volessi, cullato e sostenuto dai venti.
E’ stata, perché, purtroppo, è un po’ di tempo che non lo sogno più, una delle emozioni più belle della mia vita, forse la migliore di tutte e se gli uccelli sono in grado di provarla tutti i giorni e tutto il giorno, forse non ha molta importanza se siano più o meno intelligenti di qualche umano.
Ammesso che si possano classificare, in quanto, a me sembra che, la cosa che mi riesce abbastanza bene è di passare da palo in frasca.
Di toccare argomenti sempre diversi, seguendo l’ispirazione del momento, i miei umori.
Senza mai pormi precisi scopi, se non quello di esprimere a mio modo un’opinione, uno stato d’animo, un momento di allegria, di felicità, di malinconia o di tristezza.
Tornando al motivo che mi ha spinto a parlare di animali è che la loro osservazione mi ha fatto pensare agli umani.
Ho sentito dire che gli uccelli non sono famosi per essere tra gli animali più intelligenti del creato, sembra che in genere i mammiferi siano quelli che si possano più avvicinare a noi.
Questo, anche per una questione di dimensioni del cervello, ammesso, che sia dimostrato, che le dimensioni contino qualcosa.
Infatti, ad esempio i piccioni, come anche i colombi, non ricordo che siano stati mai citati per l’intelligenza.
Eppure qualche ragioniere impettito che camminava altezzoso senza dare confidenza, avanzando a piccoli passetti con il naso allinsù, evitando le persone indesiderate l’ho conosciuto e spesso non era molto più acuto di un piccione.
Come gente irascibile e aggressiva senza motivo, che confonde il gioco con le prove di forza o grandi lavoratori impegnati (pochi per la verità tra gli umani) che si mettono a testa bassa sino a che non hanno terminato il loro compito e che, dopo, sono orgogliosi di dimostrare la loro bravura.
Tipico è anche il comportamento del patriarca, anche se sempre meno, e del classico maschio latino, preferibilmente meridionale, che ritiene la sua famiglia e in particolare le sue donne proprietà personale e lo ostenta più che può.
Per fortuna questo lato delle manifestazioni umane sta sparendo, credo, definitivamente ed è sempre meno riscontrabile, anche nel paese più sperduto della Sicilia.
Secondo me, le analogie sono più concrete di quanto l’uomo voglia ammettere e, tuttavia, gli uccelli sono sempre considerati animali belli esteticamente, quasi tutti molto eleganti, da guardare o addirittura tenere in gabbia, non riconoscendogli la dignità di esseri pensanti.
Certo per loro, come per tutti gli altri animali sono fondamentali i comportamenti che tendono alla sopravvivenza, a mangiare, a procreare, e a proteggere i più piccoli.
Se ci pensiamo bene anche per noi, malgrado tutte le nostre psicologie spesso masturbatorie, quelle cose sono di solito fondamentali, ma gli uccelli restano nella comune opinione poco più che ornamenti del creato.
Chissà, forse è vero, avrà ragione la maggioranza della gente, oppure tutto questo nasconde un grande senso d’inferiorità da parte nostra, che non potrà mai essere colmato.
Così come alcuni psicologi dicono che le donne hanno l’invidia del pene e su questo avrei molti dubbi, noi bramiamo fin dall’antichità, di volare, sapendo che, potremo inventare quanti surrogati vogliamo, ma non potremo mai essere come gli uccelli.
Ricordo che da giovane uno dei sogni ricorrenti che facevo, era proprio quello di volare.
Non di vedermi volare, proprio la sensazione fisica di sollevarmi da terra e di essere in grado di librarmi nell’aria, di muovermi e dirigermi ovunque volessi, cullato e sostenuto dai venti.
E’ stata, perché, purtroppo, è un po’ di tempo che non lo sogno più, una delle emozioni più belle della mia vita, forse la migliore di tutte e se gli uccelli sono in grado di provarla tutti i giorni e tutto il giorno, forse non ha molta importanza se siano più o meno intelligenti di qualche umano.




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