Irrazionalità, reazioni istintive o apparentemente immotivate.
Si passa la vita a cercare di eliminarle o di limitarle, forse perché si pensa che il raggiungimento della perfezione sia una meta da rincorrere a tutti i costi.
Che noia, se fosse veramente possibile!
Quanto è bello essere felicemente imperfetti, qualche volta irrazionali, cercando, nello stesso tempo, di migliorarsi.
Come già ho detto altre volte, il valore sta nel tentativo e non nel raggiungimento dello scopo.
Naturalmente parlo di sentimenti, di sensazioni, di comportamenti e di rapporti con gli altri.
Certamente non di lavoro, che quello è un mondo a parte, dove molte di queste cose spessissimo sono false e dettate dalla necessità e soprattutto dalla convenienza.
E’ un mondo con regole diverse, dove conta solo il raggiungimento dello scopo e dove, se per farlo, tieni un comportamento anche scorretto, ma in modo nascosto, conta solo per te, perché si viene giudicati solo dal risultato finale.
Insomma sono due modi di considerare la vita, con principi ed etiche diverse e anche se uno fa di tutto per non farsi influenzare, alla fine, un po’ vieni contaminato.
La bravura e la grande difficoltà è nel riuscire a vaccinarsi, perché, purtroppo, la nostra vita è, normalmente, assorbita soprattutto dal lavoro.
Mia moglie ed io, ci siamo abbastanza riusciti ed è anche per questo che, malgrado il grande impegno profuso in tanti anni, non siamo ricchi.
Ma mi piace illudermi che siamo più ricchi di tanti altri.
E’ una ricchezza che non si può quantificare, la cui dimensione è interiore che non ha riconoscimenti, se non in noi stessi.
Le soddisfazioni materiali sono piacevoli, specie quando provengono da un opera intellettuale o artistica, ma niente è paragonabile alla consapevolezza di agire sempre correttamente verso tutti, anche quando farlo si rivela veramente difficile.
Ci somigliamo molto in questo tipo di comportamenti e non credo che nessuno dei due abbia influenzato l’altro e sono certo che questo è uno dei motivi per cui il nostro incontro è durato tanto tempo.
Affrontando i rapporti con gli altri, Marcello Marchesi diceva:”Io credo molto nell’amicizia, sono i miei amici che non ci credono”.
Malgrado questo, io continuo a puntarci, anche se Marchesi aveva ragione, è effettivamente così, ed è, spesso, molto difficile da digerire.
Adesso è diverso rispetto ai diciotto anni, ora sono più prudente meno indifeso, ma sempre disponibile per chi penso che lo meriti, anche se qualche volta alla mia veneranda età, malgrado le prudenze, mi accorgo ancora di aver giudicato male.
Purtroppo in quelle cose l’intelligenza e la razionalità, ogni tanto, vanno in vacanza e l’illusione è un’arma impropria che a volte ferisce più di una vera.
Ma basta parlare, troppo serio e di cose che non sono tanto né piacevoli né edificanti.
Quello che mi è capitato ci ha cambiato la vita, ma non gli interessi e neanche i desideri.
Il fisico, almeno il mio, non risponde più alle sollecitazioni come prima, ma i sogni restano, sono tutti lì, intatti.
Se vorremo potremo fare qualsiasi cosa insieme, utilizzando il tempo che ci è sempre mancato.
Senza lasciarci condizionare dagli acciacchi, che, pur essendo reali, non si devono permettere di limitarci la vita, almeno nelle scelte più importanti.
Finché la testa funziona, anche se il fisico non risponde come prima, si può fare qualsiasi cosa, se veramente si vuole.
Se non facciamo quello che ci va adesso, che aspettiamo, di festeggiare al funerale?
Magari non sarà del tutto vero,ma ho la netta convinzione che questa è la prima volta nella nostra vita, in cui possiamo fare tutto quello che vogliamo, senza costrizioni e senza particolari limiti.
Non ci resta che approfittarne il più presto possibile, perché il tempo passa molto veloce e la vita presa al volo, magari un attimo prima che le porte si chiudano, è spesso la più divertente, per le sorprese che potrebbe riservare.





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