lunedì 11 aprile 2011

LAST MINUTE


LAST MINUTE

Arrivato all’età mia è intelligente occuparsi del proprio futuro che non sia quello veramente prossimo?
Da un po’ di tempo, già pensare a dopodomani, mi crea qualche problema.
Se fossi solo, il vivere alla giornata per me sarebbe molto reale e non un modo di dire molto diffuso ma, quasi mai, messo realmente in pratica.
Mi rendo perfettamente conto che abolire i progetti, per quasi tutti può voler dire abdicare al desiderio di vivere.
Per me non è così, posso assicurare che desidero vivere almeno fino a che sarò in grado di pensare e di fare una vita ragionevolmente umana, anche malato, anche fortemente handicappato.
Ho fatto progetti tutta la vita, sia personale che lavorativa, addirittura in misura eccessiva.
C’è stato un periodo in cui non facevo niente se prima non era stato studiato, valutato a fondo, programmato e spesso rimandato e sto parlando della mia vita personale e non lavorativa.
Ripensandoci ero un bel rompicoglioni perché, sul lavoro si può anche capire che si studino bene tutte le mosse, dato che, sbagliare in quel campo vuol dire non ottenere lo scopo, perdere denaro o addirittura fallire.
Nel quotidiano, qualche sorpresa ogni tanto, ci starebbe pure bene.
I progetti che ho fatto nella vita, si sono spesso avverati e qualche volta no.
Nel lavoro quelli che non sono andati a buon fine, in percentuale, sono stati decisamente di più, perché  molto meno dipendenti dalla mia volontà o capacità.
Proprio lì sta il punto che, specie dopo una certa età, o quando incominciano a subentrare problemi di salute il tuo futuro, almeno nelle parti più determinanti, non dipende più da te.
Ho fatto qualche giorno fa l’esame di controllo semestrale per il tumore: è risultato negativo.
EVVIVA.
Sarò guarito, ma mi sento molto male, sempre peggio. Magari sarà l’altro tumore (perché non mi sono fatto mancare niente), oppure i medici con l’idea di curarti e magari anche di salvarti la vita, ti distruggono il fisico e tu che ormai quasi, quasi, ti eri rassegnato a morire di tumore, ti accorgi che rischi di defungere per tutt’altra malattia.
Non sempre le sorprese sono belle anche per uno che ha amato la vita proprio perché tanto varia e imprevedibile.
Devo ancora fare le visite di controllo e portare ai due specialisti che mi seguono, i risultati di quell’esame e di una sfilza di analisi del sangue che lo stesso laboratorio è rimasto sbigottito, da un lato e molto soddisfatto da un altro (ho visto apparire negli occhi dell’incaricato il simbolo dei dollari, come nei fumetti).
Non ho grandi curiosità su quello che mi diranno i due luminari, quello che conta per me è come mi sento e l’unica cosa che spero è che mi diminuiscano le medicine che secondo me contribuiscono al mio stato.
In questa situazione che senso ha, fare progetti?
Oltre tutto mi sta succedendo una cosa che dato il mio carattere, almeno quello che era il mio carattere, mi stupisce molto: sto provando un grande piacere a decidere le cose all’ultimo momento, quasi tutte, almeno quelle che coinvolgono o solo me o sulle quali so che mia moglie non avrà niente in contrario.
Sto diventando un uomo last minute e mi piace, ma non per questo intendo svendermi, anzi credo che per me valga il contrario che per gli aerei.
La capacità di improvvisazione è stata sempre una grande qualità negli uomini, neanche tanto diffusa.
Visto che la sto imparando e mi piace, devo trovare il modo di metterla a frutto e sono sicuro che sarà apprezzata almeno dalla maggior parte delle persone che frequento.
Per questo, domani probabilmente so già cosa farò, quanto a dopodomani può succedere di tutto e non vedo l’ora  di scoprirlo.

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