martedì 8 marzo 2011

PIERFERDINANDO PRIMO IL BELLO


PIERFERDINANDO PRIMO IL BELLO

Servirsi di un gioco di parole sul cognome del  leader del UDC, mi appare quanto di più squallido si possa fare per contrastare le cose che dice e che fa in questo momento e, ormai, da diverso tempo.
Eppure quella sarebbe la parola più adatta, per definire le sue recenti opinioni visto che, a mio avviso, sta portando avanti una strategia che oltre a non essere particolarmente chiara, se non in un punto, che però è lo stesso di tutta l’opposizione, dubito molto che sia di largo respiro.
Coinvolgendo oltretutto due politici che più diversi da lui non potrebbero essere, sia per provenienza che per idee, che sono altrettanto confuse, anche se in altri settori e hanno in comune solo e sempre la stessa cosa.
Non si può proporre qualsiasi tipo di governo e anche più di una soluzione, ponendo come unica condizione le dimissioni di un Premier, che ha la maggioranza e non ha nessuna intenzione di dimettersi.
Credo che avessero messo tutti la bocca sul fatto che sarebbe caduto e che non si aspettassero le sette vite di Berlusconi e questo ha in…guaiato loro le idee.
Dopo essersi sbilanciato sul premier, come ha fatto nei mesi scorsi, adesso dei passi indietro sono molto difficili se non si fa trascorrere un po’ di tempo, perciò la critica a qualsiasi iniziativa è quasi scontata, anche se non sarebbe nelle sue corde, visto come si è sempre proposto e la sua estrazione democristiana.
Magari ha finto e invece è sempre stato così?
Lo ascoltavo in questi giorni e ieri sera  sulla situazione libica.
Da come parlava fin dal primo giorno della rivolta, sembrava che il governo avrebbe dovuto prendere iniziative forti contro Gheddafi anche unilateralmente, da subito.
Una posizione di questo tipo da un moderato ex Dc, che dimentica la prudenza e quel minimo di diplomazia indispensabile con un uomo come Gheddafi, non solo imprevedibile ma anche molto più forte e consolidato nel potere degli altri capi arabi, sorprende e fa pensare che pur di dare addosso al Governo, si esprimono opinioni dimostrando che nella testa ci sono  dei bei c…asotti.
Oltretutto procedere senza approfondire cosa veramente stia succedendo in Libia per accertasi che non ci sia il rischio che riuscendo a cacciare il dittatore, non si finisca dalla padella nella brace, nel c….aos più pericoloso, mi sembra parlare senza riflettere bene.
Anche sulla riforma della giustizia, pare prossima ventura, il primo commento è stato il solito e cioè che non avrebbe votato leggi “ad personam”, ieri sera l’ho sentito più ragionevole dicendo che forse è meglio prima leggere il testo.
Insomma proprio il caso di prendere a prestito la frase: “poche idee ma ben confuse”.
Anzi: “una sola idea ma MOLTO confusa.”
Insomma Pier Ferdinando, di bell’aspetto, ben coniugato, essendosi immedesimato un po’ troppo nel proprio cognome, tira avanti un po’ in difficoltà, secondo me, in attesa di elezioni nelle quali possa riprendere il suo giochino tipico soprattutto  in quelle donne che si fanno pregare per concedersi, decidendo solo all’ultimo, dando la sensazione di essere disinteressate almeno fino a che qualcuno finisce di blandirle e in quel caso, ci rimangono molto male.
Quei personaggi femminili  o maschili che siano, sarebbero adatti più a quei posti che sono stati chiusi dalla legge Merlin e che a Pierferdi sono congeniali visto che nel suo caso: un nome, un destino.

  

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