lunedì 21 marzo 2011

LA CARITA’ PELOSA

 LA CARITÀ PELOSA
Non vorrei essere costretto, mal volentieri, a dar ragione a Bossi.
Non ho le idee chiare ma ho un brutto presentimento sull’intervento in Libia.
Non sono un esperto di politica internazionale né tantomeno di strategie militari, ma la storia ci insegna che non è stato mai molto conveniente per noi andare dietro alle politiche francesi.
Sicuramente è un popolo che se prende un’iniziativa non lo fa per il bene di tutti ma soprattutto per i propri interessi, non di rado anche sbagliando. Sicuramente non s’impegna in un’avventura che possa essere utile anche a noi.
Non m’intendo di dittature, ma in Libia ci sono stato per lavoro e quello che posso dire è che, magari Gheddafi sarà stato il personaggio che tutti abbiamo imparato a conoscere durante i lunghi anni del suo potere, eccentrico, inaffidabile, apparentemente squilibrato anche se furbissimo, ma in Libia, vivendoci, non si aveva all’apparenza la sensazione di un popolo oppresso da una dittatura.
Ci sarà stata sicuramente, dato che tutti sono concordi nel dirlo, ma il popolo con il quale sono stato in contatto non dava segno di sentirsi oppresso, anzi sembrava piuttosto benestante, sereno e libero di esprimersi, bastava frequentare alberghi, bar, locali e il grande mercato arabo di Tripoli dove si vende un po’ di tutto da parte di libici ma soprattutto di cittadini di nazioni limitrofe.
Certo un personaggio del genere al potere da oltre quaranta anni, di abusi ne avrà fatti molti ed è comprensibile che una parte importante del popolo, lo voglia spodestare con la forza.
Noi che c’entriamo? Lasciamogliela sbrigare da soli, se sono in grado, perché lui è certamente un osso duro.
Quando le democrazie internazionali sostengono che bisogna impedire le vittime civili non mi è molto chiaro cosa intendano.
Una popolazione che si organizza, si arma e cerca di far cadere un governo con la forza, riuscendoci anche in parte non so quanto possa essere considerata civile.
Tanto meno quando i governativi si riorganizzano e tentano di riconquistare i territori perduti cercando di colpire quelli che glieli avevano portati via, si può sostenere che colpiscano postazioni civili o solo quelle.
In definitiva, non saranno vittime civili anche quelle che l’alleanza francese, britannica, statunitense (per ora) procureranno d’ora in poi con i loro bombardamenti?
Allora, se questo è vero, come secondo me è vero, Sarkozy non ha ordinato il bombardamento per risparmiare vittime, ma ho timore che ci sia qualche altro motivo molto più prosaico e dubito che alla fine, se si farà un consuntivo, si saranno risparmiate vittime innocenti.
Si possono sostenere tutte le tesi che si vuole, sempre di guerra si tratta e non ci sono giustificazioni che tengano, coperture ONU, che ormai da anni sappiamo tutti che, derivando da imposizioni delle maggiori potenze che provvedono anche a tenere in piedi economicamente quell’enorme carrozzone, non hanno più reale valore etico e politico.
Temo che alla fine di tutta questa storia, nella migliore delle ipotesi, non si sarà risparmiata neanche una vittima innocente, noi ci ritroveremo invasi dai migranti, la Francia sarà riuscita ad impadronirsi del petrolio e del gas che avevamo noi e come ha già detto non ci pensa proprio a prendersi qualche rifugiato.
Speriamo che almeno si riesca ad arrivare a una soluzione in tempi brevissimi e che i nostri governanti si facciano rispettare dagli alleati, 


anche se qualche dubbio ce l’ho, ma, comunque vada, che il Sig. Sarkozy, il Sig. Obama e il Sig. Cameron ma anche il nostro Presidente Napolitano, non si azzardino a tentare di farci credere che si è trattata di un’operazione umanitaria perché siamo stanchi di essere presi per scemi, quando siamo certi di non esserlo. 




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