giovedì 20 ottobre 2011

EVVIVA E’ FINALMENTE ARRIVATA LA PIOGGIA.



EVVIVA E’ FINALMENTE ARRIVATA LA PIOGGIA.


Oggi piove e ben ci sta! L’abbiamo tanto desiderata, se si deve giudicare dalla televisione, che, dopo essersi fatta tanto pregare, la pioggia è arrivata con i suoi normali e ricorrenti problemi per Roma che trova sistematicamente impreparata.

Ero bambino che la prima pioggia seria dell’anno causava allagamenti nella mia città.

Normale, prevedibile, non una notizia. Eppure vedrete oggi per tutta la giornata i Tg di tutte le reti, sull’argomento, quanto tempo occuperanno, tralasciando quello di Fede che, comunque lo fa tutti i giorni.

Sembriamo diventati come la caricatura degli inglesi che non fanno che parlare del tempo, secondo me, quando non sanno di che altro discutere.

Di argomenti ce ne sarebbero, ma dedicati, almeno alcuni Telegiornali, una decina di minuti a parlare male del governo, qualche minuto alle borse, una decina di minuti alla cronaca nera, che dovrebbe essere beatificata dai giornalisti, perché non fa mai mancare le notizie, qualcosa al gossip, e a qualche processo in corso, per completare il Tg non resta che il meteo, con contorno dei mali di stagione.

Addirittura siamo arrivati su alcune reti a occuparci di quello mondiale, di cui sinceramente, secondo me, se ne potrebbe tranquillamente fare a meno.

L’attualità credo che spunti per servizi che affrontino i veri problemi del paese ne dia continuamente anche al di fuori della politica.

Non ricordo editoriali, articoli, ma neanche talk-show, che riflettano su quello che effettivamente siamo diventati e verso quale cammino siamo diretti.

Si parla o si tenta di parlare di economia ai massimi livelli, dei contrasti politici nazionali e internazionali, secondo me sempre molto superficialmente e di parte.

Molti giornalisti si riempiono la bocca di paroloni, spesso inglesi, di cui, sospetto, non sappiano, almeno sino in fondo e più di quanto si possa sospettare, il vero significato.

Della vita effettiva, concreta, dei desideri, dei reali scopi delle persone che non sono solo di natura economica, che sono pure importanti ma, visto che, oltre a mangiare e a consumare di tutto, abbiamo anche un cervello per pensare e dei principi (quasi tutti) da rispettare e delle mete esistenziali da raggiungere, forse non sarebbe male che se ne parlasse seriamente.

Il problema è che sono pochissimi gli addetti ai lavori che oltre ad averne la voglia, ne abbiano le capacità.

Eppure non sarebbe così difficile se ripenso a uno degli ultimi versi di Andrea Zanzotto, deceduto in questi giorni:

“IN QUESTO PROGRESSO SCORSOIO NON SO SE SONO INGOIATO O INGOIO”


Completo nella sua estrema brevità.


Leo Longanesi sosteneva che: ” Ci salveranno le vecchie zie?”


Per Ennio Flaiano “il “mostro” quotidiano è l’oppressione dei fatti, che in un paese annoiato e insaziabile, produce innumerevoli altri mostri, come giornalisti televisivi beceri e compiaciuti che, non arretrano di fronte ad alcuna bassezza per compiacere il pubblico”.


Non vi pare attualissimo? Eppure è stato scritto negli anni 60.


A mio modesto avviso, l’impoverimento generale della televisione e dei giornali, la mancanza di qualità, fino a che si guarderà più alla percentuale di ascolto che al gradimento non potrà che prosperare.

Per quanto riguarda la carta stampata, pur senza voler generalizzare, fino a che non esisteranno più i veri giornali indipendenti, ma solo quelli sfacciatamente di parte, non credo che ci sarà un segnale di discontinuità rispetto alla situazione attuale.

La vita vera sicuramente non è quella che ci raccontano e questo ognuno di noi lo sa, se solo ci riflette concretamente.

Allora che fare? Spegnere i televisori? Non comprare i giornali? Comprarne diversi tutte le mattine per farsi un’idea più reale, mediando tra le loro, spesso molto contrastanti?

Qualcosa in questo senso si può fare, senza esagerare però, se no, diventa un lavoro che forse non giustifica il risultato.

Credo che sia bene essere informati sui fatti, almeno su quelli che ci permettono di sapere, cercando di prendere le distanze il più possibile dalle opinioni, sforzandosi di elaborarne di proprie.

So che non è facile e che ognuno di noi ha i suoi pensieri e problemi personali, che non è egoistico affrontare per primi, dedicandoci tutti se stessi, ma anche le incognite dell’esistenza finiscono, alla fine per riguardarci anche singolarmente.

A mio avviso è importante, addirittura decisivo che ognuno di noi,almeno verso la fine della sua vita sappia con certezza, ciascuno al proprio livello, se è stato ingoiato o se è un ingoiatore, perché forse è tutta lì la differenza, quella che conta veramente.

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