martedì 30 novembre 2010

ADDIO MAESTRO

ADDIO MAESTRO
Solo gli stronzi muoiono.
Uno degli ultimi paradossi di Mario Monicelli,che pure non appariva,malgrado quello che se ne dice,a mio avviso, come uomo particolarmente portato all’aforisma o all’ironia sul piano personale, visto che su quello professionale lo è stato moltissimo.
E’ riuscito a far ridere e pensare tutti,gli amanti del cinema di evasione e di spettacolo e quelli che almeno a parole preferivano quello impegnato.
Era della generazione dei De Sica,dei Fellini, dei Visconti, dei Rossellini, dei Castellani,ma anche dei Dino Risi,di Steno e altri ed è riuscito a stare come minimo al livello di questi,spesso superandoli nel loro campo specifico.
Sentendolo parlare non dava la sensazione di essere un grande autore,sembrava più un osservatore molto realista,spesso cinico, del mondo che lo circondava,sempre molto razionale,senza mai lasciarsi andare a particolari voli di fantasia, ma restando sempre ben piantato sulla terra.
Forse è stata proprio questa sua concretezza e questa capacità di osservare senza coinvolgimenti personali almeno apparenti, che gli ha permesso di fare i tanti film bellissimi e qualche capolavoro assoluto.
A quanto pare muoiono tutti non solo gli stronzi e lui ha voluto anche  decidere quando gli sarebbe toccato.
Per come l’ho sempre visto io anche questa è una decisione che non si discosta dal personaggio. Sembrava un uomo ruvido,per niente accondiscendente,uno che non poteva accettare passivamente gli avvenimenti che non gli piacevano.
Questa è la mia opinione, non avendolo conosciuto personalmente,ma avendo visto tutti i suoi film e avendo assistito a quasi tutte le interviste o partecipazioni televisive che ha fatto.
Insomma,malgrado i suoi lavori e malgrado adesso non ci sia più e delle persone scomparse non si dovrebbe  parlare mai male,era un uomo che istintivamente non ispirava particolare simpatia o vicinanza anzi, credo che ne fosse consapevole e  per sua volontà,risultasse spesso burbero, brusco e  scostante.
Se si pensa ai suoi film,specie ad alcuni, potrebbe sembrare impossibile, ma forse per riuscire a raccontare così realisticamente la società che ci circonda e la nostra storia,come ho già accennato, serviva una persona di questo tipo,per evitare scivolamenti nella retorica o nel piagnisteo.
Alcuni suoi film bellissimi, molto drammatici,anche se  spesso smorzati da un sorriso o da una risata,sono pieni di sentimenti,ma non cadono mai nel sentimentalismo.
Pensando al suo cinema comico,ci ha fatto tanto ridere,ma non era mai fine a se stesso,una burla, una farsa che aveva un solo scopo,ma era sempre inserita in un contesto sociale reale molto concreto,penso ai Soliti Ignoti o a Amici Miei.
Considerando il personaggio,io non so come siano stati i suoi ultimi momenti di vita,magari potrebbe essere stato vinto da una malattia che sembra fosse terminale o da una depressione che ne era la conseguenza,ma io non ci voglio credere e preferisco pensare che la sua scelta sia stata lucida e razionale come in tutta la sua vita.
Dire che ci mancherà è inutile e neanche del tutto vero perché ci sono i suoi film a ricordarcelo,perché si può discutere sulla persona quanto si vuole ma in fondo lui era i suoi lavori.

venerdì 26 novembre 2010

TENTATIVO DI RACCONTO SETTE

  • Certo che però vi siete coalizzati tutti e tre contro di me,non si gioca così,non è sportivo,ehehehehe. 
  • Anche quello che hai fatto e detto ieri sera non è tanto sportivo,hai messo in agitazione tutta la famiglia,specialmente mamma. 
  • Si,lo so,me ne rendo conto,ma in fondo,quello che conta è il risultato e anche se si bara un po’,va bene lo stesso e anzi credo che in questo caso ci volesse proprio. Avevamo bisogno di chiarirci le idee tutti,io per primo. 
  • Io penso che quando abbiamo cominciato,te lo aspettavi cosa avevamo in mente di fare. La conclusione è positiva ma è solo l’inizio,dobbiamo trovare il tempo di parlare di tante cose e di approfondire i motivi che ci hanno portato a certi comportamenti, a risentimenti,che non hanno ragione di essere in una famiglia che,prima di ieri, ero certo fosse molto legata ed affiatata. Io sono pronto a battermi con tutte le mie forze per chiunque di noi abbia dei problemi che non riesca a risolvere o non sia soddisfatto della propria vita,qualsiasi sia la ragione,e sono certo che con me lo sarebbero anche mamma e Franca. 
  • Dai amore,non esagerare,il chiarimento che volevamo c’è stato e se ne riparlerà,ma da questo a generalizzare che nella nostra famiglia non va più bene niente mi sembra un po’ troppo.  
  • Insomma ami i lieto fine. E allora mi chiedo se in effetti ci siamo preoccupati per un problema da poco,facilmente risolvibile,oppure ci siamo solo un po’ riavvicinati e basta,ma le questioni sono ancora tutte lì e andranno affrontate perché se no, prima o poi,riusciranno fuori. Passi dalla disperazione a ritenere tutto risolto in pochi minuti,non credi che un po’ di equilibrio sarebbe meglio? Roberto ha i suoi problemi e abbiamo appena iniziato a parlarne senza però affrontarli veramente in modo approfondito. Tu hai dei problemi con me e con Franca. Franca ha dei problemi con te e con Roberto. Io ho dei problemi con te,con Roberto ed altri,tutti miei,di natura  esistenziale. Insomma,forse è così per tutti,ma io mi illudevo che noi fossimo diversi ed invece devo constatare che rientriamo nella media,nelle odiosissime statistiche. Abbiamo solo fatto finta che tutto andasse bene ed in questo ci siamo veramente distinti per una superficialità di cui non credevo fossimo capaci. A questo punto,secondo me,abbiamo solo due strade,o continuiamo a fare finta,o svisceriamo tutti i nostri malumori a costo di soffrirne ancora e di essere costretti anche a dire cose spiacevoli,ma arrivando fino in fondo,raschiando il barile. 
  • Anch’io sono per gli approfondimenti,caro,sono per qualsiasi cosa possa mettere fine alla profonda sofferenza che mi ha dato questa faccenda,ma mi sembra che stai esagerando un po’ nel vedere tutto troppo al negativo. Non credo di mancare di equilibrio dicendo questo e sono certa che non ci sia alcun barile da raschiare e che noi siamo la famiglia che credevamo,non è cambiato niente. Certe piccole incomprensioni sono normali,fisiologiche e moriranno da sole e,tra non molto,ne sono sicura,ne rideremo insieme.  Roberto ha commesso un errore e ha finito per ammetterlo,cercheremo di approfondirne i motivi e si troverà una soluzione. Forse siamo stati tutti un po’ assenti in questo caso,ma siamo in tempo per riparare. 
  • Mamma,cosa vorresti sostenere. Che l’unico problema della famiglia sono io? A parte che io non ho ammesso nulla,se pensi questo, mi sa che quello che ci  siamo detti prima,non è servito a niente. Il gioco è finito,ma mantenere l’obbligo alla sincerità non sarebbe male. 
  • Io dico quello che penso,sempre,e non ti permetto,non solo di dire,ma neanche di pensare il contrario. Tu non sei l’unico problema della famiglia,ma in questo momento,sei quello più a rischio,quello per il quale è indispensabile prendere provvedimenti. Negli altri casi,si tratta di normali difficoltà dovute ai caratteri e alle differenze di età.
  • Se sei veramente convinta di questo,ne sono felice per te,mamma,sperando che,tutto ciò,non derivi,soprattutto,da un desiderio di rassicurazione.Io sono sicura di vedere chiaramente la realtà delle cose che ho di fronte,ed al contrario di voi non mi lascio influenzare da particolari stati d’animo del momento. 
  • Mi dispiace,ma io credo esattamente l’opposto e,questo tuo modo di vedere le cose,mI preoccupa parecchio,perché qui sono in gioco le nostre vite,il nostro futuro ed il fatto, che,malgrado, ci si voglia ancora tutti bene,non vedo,davanti a noi,almeno dal punto di vista dei rapporti e dei sentimenti,una bella prospettiva, a meno che non cambiamo tutti strada. 
  • Scusate,io sono la più piccola e,come mi avete più volte fatto capire,il mio parere vale meno degli altri,ma malgrado questo,vorrei dire qualcosa anche io,visto che avete detto tutti la vostra. Forse la soluzione è più facile di quanto sembri,ma può essere anche difficilissima. La chiave di tutto è l’amore. Babbo diceva che in fondo ci vogliamo tutti bene. Non mi piace,non mi piace per niente. L’amore che bisogna andare a cercarlo,ammesso poi di trovarlo sul serio,non mi convince. Se c’è veramente dovrebbe essere palese e nessuno di noi dovrebbe avere dubbi sul fatto di essere amato dagli altri incondizionatamente. E sono certa che sarebbe il dono miracoloso che di colpo risolverebbe qualsiasi problema. Da una forza,una potenza, una sicurezza che ti permette di affrontare qualsiasi cosa con un altro spirito,ti protegge e ti da un rifugio sicuro. Perciò amiamoci ma veramente e cerchiamo di dimostrarcelo,perché ogni volta che non lo facciamo è un’occasione perduta. Il mio timore è che sia più facile a dirsi che a farsi. 
  •  Evviva,è veramente buffo che la vera soluzione ce la fornisca la più giovane della famiglia. Ma forse no,forse è giusto così,perché noi siano tutti distratti dalle nostre vite a dai nostri interessi e finiamo spesso per perdere di vista la realtà. Sono completamente d’accordo e posso solo aggiungere che per amore si deve intendere anche attenzione,interessamento,coinvolgimento e partecipazione alla vita di tutti gli altri. Se saremo capaci di questo,tutti noi,credo che non avremo più  bisogno di altro. E’ l’uovo di Colombo. 
  • Certo e con l’uovo ci facciamo una frittata. O quello che vuoi tu. Ma è possibile che un uomo come te possa credere a questo? La vita non è così,mi sembra un discorso infantile,che si giustifica se lo fa Franca,ma da te mi aspetto ben altro. Secondo te è realizzabile sempre,quello che hai detto? Ognuno di noi ha i suoi pensieri,i suoi problemi,anche i suoi impegni quotidiani e dovremmo diventare esseri assolutamente perfetti,sempre presenti ai bisogni ed ai desideri degli altri,senza mai una distrazione,senza mai un malumore o un piccolo risentimento verso chiunque,anche verso se stessi. Ti ricordo che la perfezione non è cosa umana. A me basterebbe convivere in serenità,volendoci bene,ma non penso lontanamente di poter evitare qualsiasi attrito tra di noi,anche perché alle volte potrebbe anche essere motivato. 
  • Devo dire che ti accontenti di poco,amore,ma soprattutto io ed anche Franca non abbiamo detto questo. Come ti capita da un po’di tempo,capisci a modo tuo. Noi sosteniamo che amarsi senza dimostrarselo è quasi come non amarsi. Se ci si vuole bene veramente e non si rende palese,si commette un errore imperdonabile perché si priva la persona amata della gratificazione più grande. Le si toglie qualcosa di molto importante che nella vita ti aiuta a superare la maggior parte delle difficoltà,una ciambella di salvataggio che,se sai di averla,ti sostiene,ti da sicurezza e completezza ma soprattutto si contribuisce a renderla incerta,priva di un approdo sicuro nel quale potersi rifugiare in qualsiasi momento. In quanto ai malumori,alle manifestazioni di nervosismo o di malessere,chi ha detto che quelle sia possibile eliminarle? L’importante è che,anche quando si manifestino,siano momenti ai quali poi fanno seguito manifestazioni di affetto.Insomma,si può discutere,anche litigare,ma appena chiarite le cose,qualsiasi cosa si sia fatta o detta,risulti chiaro a tutti che ci si ama lo stesso. E,in questi casi un abbraccio finale sarebbe gradito,ma anche se non c’è,perché si è particolarmente eccitati,fa lo stesso. Anche perché,se,anche l’interlocutore prova gli stessi tuoi sentimenti,saprà capire e ci sarà tempo per chiarire.Ti sembra che sia così infantile o immaturo questo discorso? Io credo di no e lo credo fermamente. E oltretutto,partendo dal presupposto che ci sia la materia prima veramente e cioè che i sentimenti siano veri,reali,non dovrebbe neanche essere un compito difficile,se ci pensi bene,basterebbe tenere sempre presente che questa è la cosa più importante e che viene prima di tutto il resto,prima degli impegni quotidiani,anche prima dei nervosismi o dei piccoli risentimenti. 
  • Non sarà infantile,ma sicuramente è molto teorico e un po’ utopistico. C’è sicuramente una logica in quello che dite,ma manca di realismo,perché perde di vista come sono fatte le persone. Come siamo fatti un po’ tutti. Non esiste in natura l’amore incondizionato almeno negli uomini,neanche per i figli,neanche per la persona che ami,l’uomo della vita. Sono discorsi che vanno bene per i santi,per chi ci crede……….Noi abbiamo spesso,non sempre,una grande capacità di amare,ma difficilmente in modo assoluto,siamo tutti influenzati,dal carattere,dalla capacità di capire,dalla sensibilità personale e siamo tutti esseri unici,con un proprio modo di reagire agli avvenimenti e alle azioni degli altri. E questo non è detto che sia un male,anzi,è probabilmente la dote più importante che ci differenzia dagli animali,che pur non essendo,anche loro,tutti uguali,sono molto simili,almeno quelli della stessa specie. E poi tu non sei quello che di colpo si è    innamorato dell’imprevedibilità? 
  • Ho la netta sensazione che prosegui per la tua strada senza considerare appieno le idee degli altri e facendo così non riusciremo mai a capirci e soprattutto ad incontrarci. L’imprevedibilità è una cosa bellissima,per me,lo confermo,colorisce la vita,allontana la noia,anche se,soffrire di noia,in genere,è prerogativa dei noiosi. Ma che c’entra questo con quanto diciamo noi? Vuoi bene a qualcuno? Dimostralo. Se non sempre,almeno il più possibile,sicuramente più di quanto fai ora ed ogni volta che ne hai l’occasione e quando non ce l’hai……Creala. E’ semplicissimo. Ha ragione Franca,l’amore che va intuito,che va cercato,vale di meno,ammesso che veramente ci sia,perché se c’è e non è forte abbastanza da spingerti a dimostrarlo, anche quando non ti viene spontaneo,ha dei precisi limiti. 
  • Mi sembra che siamo in due a non valutare appieno le idee degli altri. Ti ricordo che in una discussione nella quale ci sono due tesi contrapposte,non è detto che  tu abbia sempre ragione. 
  • Questo è giusto,ma sinceramente la tua tesi,pur volendola valutare appieno e trovandola logica e anche un po’ scontata,mi sorprende molto detta da te che sei una mamma. Ma come!!!Ci avete rincoglionito con l’affermazione che solo le madri possono capire cosa vuol dire amare i figli perché li avete portati dentro di voi per nove mesi e          che,per questo,gli uomini non potranno mai amare   allo stesso modo. Capisco se parlassi di me,ma       se ci metti dentro anche i figli,allora ci avete ingannato per tutto questo tempo. 
  • Non stiamo parlando di amore,non lo stiamo misurando,almeno non io. Stiamo parlando della capacità e delle possibilità di dimostrarlo esplicitamente. Ebbene non siamo tutti in grado di farlo allo stesso modo e questo è il punto. Se uno lo dimostra di meno,non è detto che ami di meno. 
  • E’ vero,questo è il punto,io penso che se si ama tanto,si trova anche la forza,per far piacere alla persona amata,di manifestarlo anche forzando il proprio carattere. 
  • Mamma,Babbo,visto che sono stata io,per prima ad iniziare questa discussione,direi che basta,che è stata sviscerata a sufficienza. Vorrà dire che diventeremo tutti più intuitivi in quei casi in cui i sentimenti non venissero espressi esplicitamente. E tutti vissero felici e contenti. Che ne pensi Roberto? 
  • Stranamente mi tocca dar ragione alla sorellina,sono anch’io per il felici e contenti. 
  • E anch’io, se però è vero,reale,non se è un accomodamento. Quello non lo accetto, è un’ipocrisia. 
  • Ma quale accomodamento,è solo la constatazione che ognuno di noi ha dei difetti,delle carenze e che non per questo ci si vuole meno bene. Per esempio,io ti amo molto anche se tu sei un bel drittarello e anche un po’ troppo presuntuoso. Potrò permettermi di essere un po’ incazzata con te,qualche volta? 
  • Si,ma,salvo qualche caso particolare, mi dimostri amore,continuamente. 
  • E’ vero,ma non è una regola,qualche volta può succedere che non ci si riesca o non si voglia.  
  • E’ giusto,se ti riferisci a me,ma quando coinvolgi dei figli che ti chiedono affetto, che lo desiderano,se non glielo dai, diventi assente. 
  • Facciamo così,se la smettete,io e Franca promettiamo che non chiederemo più niente,anzi,più ci trattate male e più saremo contenti. Vi basta? 
  • Ok,visto le divergenze di opinioni,sono d’accordo nel cambiare discorso. Ma se non la pensiamo allo stesso modo in questo campo,come andremo avanti,come procederà la nostra vita dopo quello che è venuto fuori oggi e quello che ci siamo detti? Quello che posso dire è che a me il tirare a campare non piace e non potrei sopportarlo,perciò, o troviamo un modo per vivere bene insieme,o far finta che tutto è a posto,quando non è vero,io non posso accettarlo. 
  • Ora sei tu che drammatizzi,non mi sembra che finora,in tutti questi anni,la nostra vita e i nostri rapporti siano stati così brutti o che lo siano stati e ce lo fossimo ipocritamente nascosto. Ti ricordo che stiamo insieme da più di venti anni e che quando sono venuti i figli siamo stati felicissimi e con noi,a me sembra,lo fossero anche loro. Mi pare che avessimo una vita completa da tutti i punti di vista. Se adesso si sta verificando un periodo difficile,io credo che sapremo affrontarlo e risolverlo senza dover per forza rivoluzionare la nostra vita,ma usando,tutti,tanta buona volontà,tanto impegno,cercando di limare, ognuno per suo conto,i motivi di preoccupazione o le difficoltà nei rapporti personali. Insomma siamo sempre noi, ci siamo voluti tanto bene e ce ne vogliamo ancora,ognuno con i propri pregi e difetti,si tratta solo di tenerlo presente e lavorare perché questo che è il nostro patrimonio,ci dia la forza per superare,qualsiasi ostacolo,lavorando ognuno a suo modo e con le proprie peculiarità.
  • Va bene,per ora diciamo che va bene,andremo avanti così,come dici tu,per adesso,ma mi aspetto  da tutti voi e anche da me,un impegno particolare e diverso da quello avuto sino ad ora,che andrà verificato giorno per giorno. Anche io credevo quello che tu hai appena detto e cioè,che tra noi ci fosse un legame,un vincolo speciale che ci distinguesse dalla maggior parte delle altre famiglie che conosciamo.    Ora non ne sono più così sicuro e perciò intendo lavorarci. Quando si tratta         della nostra     famiglia non mi basta tirare a campare,voglio il sogno. Quelli che abbiamo fatto sino ad ora sono esercizi dialettici teorici e forse anche un po’ accademici. Quello che conterà da ora in poi saranno i fatti. Ma per adesso fermiamo il tempo e cerchiamo di goderci insieme quello che resta di questo particolare week end,che pur avendoci creato dei problemi,non è stato,poi così negativo,perché ha contribuito,credo e spero,ad aprirci gli occhi.  
  • Devo dire che le discussioni e le polemiche non ci hanno tolto l’appetito,neanche a me,che in genere a pranzo mangio pochissimo. 
  • Probabilmente Babbo,dipende dal fatto che quando ci si sente in discussione o in difficoltà sul piano psicologico o del comportamento,ci si rifugia nel bene primario per la sopravvivenza,il cibo. Eheheheh. Se non si può soddisfare lo spirito,si soddisfa il corpo,per fortuna. 
  • Come no,tutte le scuse sono buone per te che mangi sempre come un lupo. Se fosse come dici,dovresti essere veramente disturbato. 
  • E chi può dirlo,forse è veramente così. 
  • Allora da domani a dieta. Così,non potendo soddisfare il corpo,sarai spinto ad impegnarti di più a soddisfare la tua spiritualità. 
  • Per favore,non lo fare,a me riescono ancora due cose insieme,non come certi presidenti americani e anche alcune persone di nostra conoscenza. E poi,è possibile che non si può più scherzare in questa casa,che ti prendono subito sul serio? 
  • Ma davvero scherzavi? E io che credevo che per la prima volta in vita tua fossi serio. Vedi a cosa possono portare alle volte le incomprensioni,si finisce a digiuno. 
  • Ok,babbo,messaggio recepito. 
  • Comunque devo dire che non sei il solo che ha svuotato la tavola. Se penso che le ragazzine di quindici anni stanno tutte attentissime alla dieta,direi che Franca,in questo senso,è anomala. Probabilmente è tutto merito della mamma,che essendo un’ottima cuoca,ci ha educato tutti alla buona cucina ed ai gusti raffinati. Ed in questo ha fatto un ottimo lavoro anche culturale,in quanto non mi risulta e non vi ho mai visto mangiare cibi da fast food e,visto come vanno le cose tra i vostri coetanei,è un bel risultato. 
  • Babbuccio,sacrosante parole,io,per fortuna,non ho problemi di linea,ma anche se li avessi un pochino,non potrei rinunciare al cibo della mamma,e oltretutto non amo le anoressiche e da quello che mi sembra di capire,non le amano,in genere,neanche gli uomini. 
  • Basta,mi state dando troppi meriti,diciamo che il mio compito è stato facilitato dal fatto di aver trovato terreno molto fertile. 
  • Questo è sicurissimo,almeno due su tre. Ma mi farebbe piacere sapere da Franchina,come sa,con tanta sicurezza,quello che piace agli uomini. 
  • Solo osservando,babbo,mi basta vedere come guardano me e soprattutto le mie amiche più prosperose. E’ un’idea solo femminile che più si è magre e più si è belle. Forse era così,per un fatto di moda,in un preciso periodo,ma oggi mi pare che i ragazzi,se vedono un bel seno prosperoso o un bel culetto,gradiscano parecchio. Per conferma chiedere a Roberto. 
  • Approvo e,di nuovo,oggi, mi tocca confermare le parole di Franca. Che vi devo dire,toccare le ossa non è molto piacevole e per me neanche i muscoli,le ragazze devono essere morbide,se no ti sembra di  andare con un uomo. 
  • Ragazzi,sono assolutamente d’accordo,a patto che non lo consideriate come una regola fissa,perché, con il passare del tempo, vi accorgerete che può succedere che ci si senta attratti o si resti semplicemente affascinati da una persona che magari non rispecchia per niente i gusti che avevate sempre ritenuti vostri. E’ una cosa assolutamente misteriosa che spesso non ha una logica e per capirne i veri motivi,quando ci si riesce, ci vuole tempo. Ammesso che conti qualcosa darsi spiegazioni in questo campo,visto che l’importante sono le sensazioni che si provano e i motivi sono assolutamente secondari. 
  • E tu lo dici per esperienza diretta,naturalmente. 
  • Naturalmente cara,hahaha,anche se non capisco dove vuoi andare a parare,dicendo questo. Il fatto che mi possa essere piaciuta una donna con caratteristiche particolari,può anche essere,ma non vuole dire nulla. 
  • Mi dispiace molto che non ti piaccia giocare a carte,perché come giocatore di poker,saresti grandissimo,quasi infallibile. 
  • Ti sbagli,io non bluffo mai. 
  • Neanche adesso,dicendo questo? 
  • Per favore non cominciare con i soliti discorsi,che tra l’altro,non mi sembra il caso di fare in questo momento. 
  • E perché? Per via dei ragazzi? Ogni momento è buono per chiarire le cose tra noi. Non lo hai sostenuto tu fino a poco fa? Loro fanno parte della famiglia a pieno titolo e se noi parliamo di Roberto o di Franca tutti insieme,forse è possibile di parlare anche di te. 
  • Certo,se si parla di cose concrete e non di fantasie che derivano da tue fissazioni. 
  • Non mi provocare,perché la parte della visionaria non mi piace per niente e non ti permetto di farmici passare. 
  • Lascia perdere,se ne è già parlato parecchio di questo argomento e non sarebbe male che,se proprio ci tieni a riparlarne, lo facessimo quando siamo soli. 
  • E perché? I ragazzi sono abbastanza grandi per capire e giudicare. Per Franca potrebbe essere molto istruttivo per capire cosa si può aspettare dagli uomini e a Roberto potrebbe servire per il futuro comportamento verso la donna della sua vita. 
  • Messa così mi sembra una dichiarazione di guerra, soprattutto per la,non tanto velata,minaccia di dire cose che non mi piacerebbe venissero dette davanti ai ragazzi. Questa parte della nostra vita dovrebbe rimanere solo nostra,secondo me,i figli non dovrebbero entrarci per niente,hanno il diritto di non essere coinvolti. Credo che sia un grave errore  far loro del male gratuitamente,riflettici! Conosciamo coppie di amici che lo hanno fatto ed i figli non ne hanno certo tratto vantaggio,come sai bene. In quanto alla minaccia,attenta che se insisti,ti si potrebbe ritorcere contro. 
  • Vedi,io,al contrario di te,non ho alcun timore di affrontare qualsiasi argomento e sono sempre pronta a subirne le conseguenze. 
  • Anche io e te l’ho dimostrato continuamente,in tutti questi anni ed anche oggi. Dico solo che le questioni che riguardano una coppia sono molto private e sarebbe bene che restassero all’interno della coppia,senza coinvolgere i figli,se no,partendo dal tuo presupposto,magari potremmo raccontargli anche quello che facciamo a letto,magari anche nei particolari. In quanto a essere pronta ad affrontare qualsiasi argomento,direi che è assolutamente falso,mi sembra che spessissimo,quando viene fuori qualcosa che ti può turbare o può toglierti le tue sicurezze,ti chiudi a riccio e fai di tutto per non affrontarla,ne sei terrorizzata. 
  • La migliore difesa è l’attacco,vero? Sei il miglior rappresentante che conosco di questa teoria,della quale sei convintissimo e che applichi appena ne hai la possibilità. 
  • Ti senti attaccata? 
  • No,tu ti senti attaccato e reagisci di conseguenza. 
  • Senti,ma insomma,cosa vuoi? Sono discorsi che abbiamo fatto centinaia di volte e dai quali non mi sono mai tirato indietro,dico solo,per l’ennesima volta,qualora non fosse ancora chiaro, che sarebbe meglio che li facessimo in privato. 
  • Hai sostenuto,fino ad ora,che nella nostra famiglia c’è bisogno di un approfondito chiarimento. Io credo che sarebbe giusto ed opportuno cominciare da noi due,prima di arrogarci il diritto di dare consigli ed indicazioni ai figli sul modo più corretto di comportarsi. Se esistono degli scheletri nell’armadio,forse è giusto iniziare dai nostri. 
  • Mamma,io ho aperto tutti gli armadi,te lo giuro,e non ho trovato alcuno scheletro. 
  • Piantala Roberto,sto parlando seriamente. 
  • Ne sono perfettamente consapevole,ma questo rischia di tramutarsi in un gioco al massacro peggiore di quello che avete fatto con me e,sinceramente,farei volentieri a meno di assistervi. 
  • Anche io mamma,te ne prego,sono cose vostre che dovete risolvere tra di voi. 
  • Molto bene,insomma siete tutti contro di me. Sapete cosa penso? Che siate terrorizzati dalla possibilità che possa demolire la figura e l’idea che vi siete fatti di vostro padre. Franca,tu in  modo lampante,visto l’opinione e l’amore che hai verso di lui,ma anche tu,Roberto,perché anche se,poco fa,gli hai fatto molte critiche,è sempre,per te,un importante punto di riferimento. 
  • Mi dispiace,ma non è così,mamma,io giudico Babbo dai suoi comportamenti in famiglia,che non saranno perfetti,ma sono sempre meglio di tanti altri padri che conosco. I vostri rapporti di coppia non mi interessano. E’ come se voi entraste nel merito di un eventuale rapporto mio con una ragazza. Non mi piacerebbe,non mi piacerebbe per niente. 
  • Ma non capite che se,tra noi due,c’è un problema irrisolto che mi provoca tensione,anche se ho cercato di mascherarla meglio che potevo, finora,questa poi finisce per riversarsi anche su di voi,sul comportamento nei vostri riguardi. Insomma,se non mi sento tranquilla,come potrò dispensarvi serenità? 
  • Questo è un problema tutto tuo,tesoro,sul quale molte volte ho cercato di intervenire senza ottenere risultati,perché se tu sei convinta di una cosa,ho dovuto constatare che è impossibile convincerti del contrario. 
  • Non si tratta di essere convinta,io so. 
  • Scusa Mamma,scusa Babbo,io devo uscire,ho un appuntamento,ci vediamo stasera,tanto penso che abbiate parecchio da parlare tra voi. Franca,tu che fai,vieni? 
  • Se mi dai cinque minuti,mi metto una cosa addosso e vengo. 
  • Ok,ti aspetto in giardino,ma sbrigati,per favore. 
  • Vado e sarò un fulmine,vedrai. 
  • Ragazzi,non c’è bisogno che scappiate così,potete benissimo restare. Se proprio non vi piace sentire questi discorsi, posso anche rimandarli. 
  • Secondo me,Mamma sei arrivata ad un punto tale che penso sia bene che ci sia un chiarimento tra voi, al quale però non vogliamo assolutamente assistere,perché penso che, per noi,risulterebbe parecchio sgradevole. Ci vediamo stasera e spero che sarà tutto a posto e finito,una volta per tutte. Ciao.
CONTINUA........








IL CORAGGIO E LA RESPONSABILITA'

IL CORAGGIO E LA RESPONSABILITA’
Il coraggio,se non ce l’hai, nessuno te lo può dare,
diceva Don Abbondio.
Non ne sono così sicuro.
L’uomo è imprevedibile e ci sono nella storia atti, anche di eroismo, eseguiti da persone che non erano certamente considerati dei “cuor di leone”.
Ma a parte questi,che sono casi limite,il coraggio che conta è quello che serve per affrontare la vita.
Per alcuni,purtroppo,questa parte dell’esistenza è molto difficile e spesso lasciano che gli eventi facciano il loro corso senza veramente affrontarli  sul serio.
Un po’ per incapacità,un po’ per superficialità e spesso perché si è sicuri che prima o poi qualcuno ci penserà al posto loro.
Secondo me,si nasce con certe qualità,ma la vita è in movimento e lavorandoci molto,anche chi non ne ha alcune,le può acquisire,è questione di volontà e di impegno.
La cosa peggiore che ognuno di noi possa fare a se stesso, é quella di restare a guardare,immobile e immutabile.
L’uomo è diventato un uomo quando ha messo in pratica quello che pensava,fino a che è rimasto passivo, era un animale,magari pensante ma sempre un animale.
In aiuto arrivano,a volte,avvenimenti scatenanti,che riescono a farti fare cose che non credevi di essere in grado.
Dopo,e qui sta il bello,ti fanno scoprire una parte sconosciuta di te stesso,che magari neanche sospettavi e che ti aprono un mondo nuovo e un punto di vista diverso.
Questa naturalmente è un mia opinione,perché so bene che ci sono teorie,anche se non diffusissime, che contestano tutto questo ed elogiano l’importanza del pensiero fine a se stesso, che alimentandosi da solo come un ermafrodita, preferisce galleggiare nell’aria a disposizione di tutti.
Per me questo problema non è mai esistito,in quanto ho affrontato,fin da molto giovane,tutti quelli che mi sono trovato di fronte, riuscendo anche  a risolverli, spesso.
Per questo motivo ho acquisito una sicurezza in me stesso,che in certi casi potrebbe diventare anche un pericolo,perché le sorprese non mancano mai e l’imprevedibile,in certi casi, supera la fantasia e l’immaginazione.
Non si può avere la certezza di essere adeguati in qualsiasi circostanza e di avere la forza ed il coraggio di affrontare l’inimmaginabile,sempre e comunque.
Mi sono occupato di tutto quello che accadeva a tutte le persone che avevo vicine,senza cercare ma anche ricevere grandi riconoscimenti,essendo ormai   un fatto acquisito e anche un po’ scontato.
I miei parenti o gli amici ormai ci contano,io devo essere quello che è sempre presente e sul quale fare affidamento e questo,in certi casi,diventa un peso e una responsabilità che alla lunga può risultare oppressiva.
Questo è un ruolo che inconsapevolmente mi sono scelto da solo, iniziando a fare certe cose e non smettendo più.
Credo che sia un destino abbastanza diffuso e che in quasi tutte le famiglie ci sia un componente che si assume questo tipo di responsabilità per scelta o perché costretto dalla situazione.
Cosa accadrebbe se smettessi di occuparmi dei problemi di tutti quelli che ho intorno e mi limitassi ai miei e basta?
Se è vero che nessuno è insostituibile e di questo non sono del tutto certo,in qualche modo dovrebbero, comunque,risolvere da soli.
Magari,starebbero anche meglio.
Sono certo di aver fatto quello che ritenevo giusto e questo mi rasserena, anche se, qualche volta,è stata dura e mi sono spesso privato di una parte di libertà individuale, nel senso del tempo tolto a me stesso.
Sapete cosa c’è? Mi sono stancato,magari darò una delusione a qualcuno,ma credo che alla fine non ne morirà.
Considerando che su questo non ho ancora le idee chiare,forse mi conviene lasciare le cose così come stanno e da domani, chissà, farò altre scelte,sperando che queste siano il più possibile imprevedibili,soprattutto per me.
In caso di “rivoluzioni” senili, spero di essere ancora in grado di riconoscermi,perché dovendo convivere con un estraneo,pur avendo un suo lato divertente,credo che sarebbe abbastanza stancante.
Come diceva Calvino: Carlo Magno era vecchio e tendeva ad allontanare le cose complicate.


giovedì 25 novembre 2010

E SONO 65


                                                                                  Roma 9/10/2010
E SONO 65

Tanti auguri,auguroni,cento di questi giorni,in bocca al lupo,che Dio ti aiuti,buona fortuna,serenità,felicità,allegria.
No allegria no,quello lo diceva solo Mike e lui ormai è morto.
Anche se forse è l'augurio più semplice,concreto e forse anche il più facile da raggiungere se uno si impegna.
Ma uno che deve fare se riceve il giorno del proprio compleanno una serie di auguri tipo quelli appena citati, se non ringraziare senza far caso al valore ed al significato di quelle frasi? 
In effetti,se uno ci riflette, non sono altro che luoghi comuni e formule che vengono usate ormai da molti anni da tutti e che per questo hanno perso gran parte del loro significato,ammesso che ce l'avessero mai avuto.
Sono riflessi condizionati del cervello che ad un'evenienza risponde sempre allo stesso modo,tanto per non sforzare la mente a trovare qualcosa che sia appena,appena originale,a una sollecitazione si replica con un automatismo,come una macchina.
Di questo tipo di frasi ce ne sono per ogni situazione bella o brutta che sia e sono per molti una grande salvezza,un modo semplice e non impegnativo per togliersi dall'imbarazzo di dovere pensare cosa dire.
Ci vorrebbe una legge.
Una legge dello stato che vietasse con multe molto severe ed in caso di reiterazione del reato anche con  la carcerazione per chi usa impunemente frasi  di questo tipo.
Mi si dirà,ma che male fanno?
Non usano il cervello,sono noiosi,ripetitivi e dicono cose prive di senso e questo, secondo me, è un reato grave.
Ma chi è che giudica quello che si può o non si può dire?
Dire Berlusconi,mi farebbe sentire come un cronista di Repubblica,il che mi darebbe l'orticaria e avendo io già troppe malattie non mi pare il caso.
Non saprei dire,forse si potrebbe radunare una serie di esperti linguistici,con qualche vecchio saggio,possibilmente sconosciuto meno che ai suoi più stretti familiari.
Che fosse al di fuori da un po' di tempo dalle beghe politiche,ammesso che esista in natura e creare un vocabolario italiano per le parole e le frasi soprattutto,che saranno vietatissime.
Per il controllo userei delle ronde,ma non di volontari, di persone che abbiano passato degli esami, il vaglio di esperti e la cui mancanza di banalità sia comprovata nei fatti e nel tempo.
Che non vada di notte nei parchi ma di giorno ed a qualsiasi ora negli uffici,nelle feste,nei matrimoni,o dovunque si raduni gente,almeno 2 persone,anzi in qualche caso in cui ci sia qualcuno che parli da solo, anche una.
Così,finalmente saremo tutti intelligenti e originali.
Sai che divertimento! Una noia mortale!
Ma allora che si deve fare? Se i banaloni non vanno bene e gli intelligentoni sono pure peggio?
Non saprei,forse saremo costretti a fare  quello che abbiamo fatto fino ad ora e cioè finta.
Finta che quello che ci viene detto sia gradito,che abbia un significato,sia per noi che in senso assoluto.
Senza lasciarsi impossessare dalla consuetudine ed attendere quei pochissimi “avvenimenti storici” nei quali si riesca ad incontrare persone in via di estinzione con le quali parlare risulti cosa piacevole,gratificante e spesso istruttiva e così ci assicureremo la sopravvivenza.
Ma al bando tutte le presunzioni,i narcisismi e le sopravvalutazioni (soprattutto mie),oggi è il mio compleanno e sapete che vi dico: TANTI AUGURI A ME. 

Secondo voi da 1 a 100 in percentuale quanto di serio e di ironico c'è?
Dato il giorno particolare facciamo il 100%.
Ma il 100% di cosa?
A voi la scelta.
 

CHI SIAMO DIVENTATI

 CHI SIAMO DIVENTATI
Gli uomini amano con gli occhi,le donne amano con il cervello,diceva Oscar Wilde.
Forse all’epoca era vero e non ne sono del tutto sicuro,ma sicuramente oggi,non è più così.
Penso che non ci sia mai stata un epoca come quella attuale dove esiste un po’ tutto e il suo contrario.
Esistono molti uomini,per i quali l’aspetto esteriore è fondamentale almeno all’inizio,ma ce ne sono anche diversi che vengono affascinati di più da altre qualità almeno dopo il primo impatto.
Il fascino,il modo di muoversi e di proporsi,la facilità di parola,la simpatia,un’espressione strana,magari buffa,che caratterizza la persona,anche alcuni difetti fisici che però rendono unici,l’eleganza naturale a prescindere da quello che si indossa,gli occhi,l’intelligenza.
Tutte doti che fino a pochi anni fa erano  apprezzate soprattutto negli uomini e che adesso invece sono una parte fondamentale dell’attrattiva anche delle donne.
Semmai ora ci sono donne che danno un’importanza maggiore all’aspetto fisico dell’uomo.
Direi che questa è una delle poche cose che evidenziano miglioramenti nel nostro tempo,perché per il resto,almeno da un punto di vista intellettuale,psicologico e morale,dubito molto che possiamo dirci soddisfatti di come siamo rispetto a una cinquantina di anni fa e anche meno.
Oppure eravamo così anche prima e, se per Wilde si trattava di una delle tante battute del suo repertorio,per noi è solo l’idea, un po’ romantica e  consolatoria,che prima andasse tutto meglio.
Per quella che è la mia esperienza siamo cambiati moltissimo.
Ma chi siamo diventati, veramente?
Le generalizzazioni mi disturbano parecchio e le trovo difficili e spesso anche ingiuste,ma forse,con la dovuta prudenza qualche osservazione si può fare,pur muovendosi in un campo nel quale si può essere sempre smentiti.
Considerando che ci sono,per fortuna,sempre le eccezioni, un certo concetto di etica,di morale e di onestà si è perduto in generale e in certi settori in particolare.
Sul lavoro,per esempio,è diventato piuttosto raro che si possa contare che degli accordi,se non sono regolati in tutti i punti da clausole precise,vengano rispettati e spesso,anche quando sono regolati,vengono disattesi ugualmente.
La cultura del profitto ha portato la maggioranza a pensare che l’unica cosa che conti è il risultato economico, comunque venga raggiunto,a patto che se si decidesse di usare mezzi scorretti,si sia capaci di non farsi scoprire.
Spesso gente che si comporta così,viene considerata valida e molto furba almeno dalla maggioranza delle persone,sicuramente nell’ambito del lavoro,ma molto spesso anche per chi osserva da fuori.
Questa è la mia personale esperienza ed il doverlo constatare è molto triste e mi toglie il piacere di restare in questo ambiente.
Alla fine si finisce per adattarsi,ma un po’ d’amaro in bocca resta sempre.
Non mi illudo che si possa ritornare al grande valore che aveva una stretta di mano,anche se  non in assoluto,perché gli imbroglioni ci sono sempre stati,ma potersi fidare di qualcuno sarebbe piuttosto gratificante.
Forse vedo le cose un po’ troppo in negativo,ma dopo circa 40 anni di lavoro privato, svolto un po’ in tutte le parti d’Italia,ho ricavato questa convinzione che credo sia oggettiva e non personale.
A dimostrazione, sono costretto a notare una cosa che secondo me è sintomatica e molto preoccupante.
In occasione di una stipula di un contratto o entrando in un negozio per comprare,è diventato scontato, quasi una prassi, aspettarsi che la controparte forse sta cercando di trovare il modo di fregarti.
Anche se non fosse sempre vero,il fatto che ormai questo sia uno stato d’animo diffusissimo, da il senso del degrado morale al quale siamo arrivati.
Nel campo della politica poi l’etica e la correttezza,tanto diffuse a parole,sono palesemente assenti,da tutte le parti.
Le azioni o i discorsi fatti in nome della giustizia,mascherano sempre motivi di interesse personale,di partito o della categoria che si rappresenta.
Sempre o quasi,sono fatte per mettere,come minimo, in cattiva luce l’avversario e questo da parte di tutti e questa volta sono SICURO di non esagerare.
Anche nell’amore e nel matrimonio,dovrebbe, per fortuna, essere finito da un pezzo il tempo delle unioni combinate dalle famiglie,ma devo costatare che tra i giovani,spessissimo, certi interessi,certi accomodamenti,ci sono ancora e il fattore economico è ancora molto presente.
Non sono più i genitori ad imporre le scelte,adesso ci pensano i diretti interessati.
Di due cuori e una capanna non se ne parla proprio,salvo rare eccezioni, alla faccia del giovanilismo tanto diffuso in questo periodo.
Pur cercandoli,non ritrovo più tanto presenti e diffusi quelli che da giovani chiamavamo gli ideali,che non è parola definitivamente cancellata dal vocabolario,anzi,piuttosto diffusa verbalmente,ma pochissimo frequentata nei fatti.
Spero di sbagliarmi,ma questo,secondo me,è il sintomo più importante e più decisivo di una civiltà in decadenza.
Il pressappochismo,la molto diffusa mancanza di orgoglio dei propri risultati nel campo del lavoro,la mancanza di professionismo,senza che questa provochi,non dico vergogna,ma almeno consapevolezza dei propri limiti,sono manifestazioni abbastanza comuni, che  preoccupano.
Perché non è che queste persone non vogliano ammettere,di avere delle carenze,per vari motivi,è proprio che spessissimo non se ne rendono conto,anche perché sono circondati da tanti altri quasi uguali a loro.
In compenso però sono molto attenti ai risultati economici, spesso pensando di avere diritto a più di quello che meritano.
Spero di sbagliarmi e di venire smentito dai fatti,ma se fosse veramente così,cosa fare?
Singolarmente molto poco,se non cercare con il lanternino quelli che si distinguono.
Nei vari campi e a qualsiasi livello, sforzarsi di premiarli,evitando di rassegnarsi al fatto che ormai la gente sarebbe tutta uguale e non servirebbe cambiare cliente, fornitore,commerciante,amico o compagna.
Soprattutto,continuare a comportarsi come si ritiene giusto,senza guardarsi intorno,sperando che qualcuno noti che essere corretti,professionali,onesti è possibile e che cominci a riflettere.
Nel campo dei sentimenti è lo stesso,quello che conta è quello che riesci a provare ed esprimere,anche se non ti viene ricambiato. Forse prima o poi qualcuno capirà. Ne basta uno,perché poi possono diventare due e tre e dieci e cento e mille e chissà……….
Probabilmente per fare questo non basta una vita e non essendo buddista non credo alla reincarnazione.
Sono sicuro però di non essere il solo che pensa queste cose e fossimo pure un piccolo plotone,basterebbe cominciare.
Qualche volta,nella storia,le minoranze hanno avuto il sopravvento,specialmente quando nelle loro mani hanno avuto un’arma imbattibile,l’arma della ragione e della correttezza.