HO SPOSATO UNA CORNICIAIA
La mia signora fa la corniciaia, nel senso delle cornici per quadri, non solo le vende ma le fa materialmente.
Compra le aste dalle fabbriche e le taglia, le unisce, le stucca, le monta con contorno di passe-partout e accessori vari.
Quando ha iniziato, più di trent’anni fa, era un lavoro artigianale tipicamente maschile e ancora adesso non so se ci siano, almeno a Roma, donne che lo svolgano almeno in quel modo.
Magari accolgono e consigliano i clienti, trattano, ma il lavoro materiale lo lasciano ad altri, quasi tutti maschi.
Il merito o la colpa dell’inizio di tutto questo è tutta mia, che la spinsi a provare, dato che mia madre già aveva un laboratorio nel quale però lavoravano operai.
Anche all’epoca non era facile trovare lavoro per i giovani e lei, che avrebbe dovuto fare la maestra, accettò di iniziare quest’avventura pensando che non sarebbe durata a lungo, anche perché non aveva alcuna esperienza d’incarichi manuali e tanto meno di cornici.
Indovinate un po’?
Oggi fa ancora la corniciaia e questo lavoro è diventato una parte importante della sua vita.
Ci si è dedicata con tutta se stessa ed è riuscita a nobilitarlo sino a trasformarlo, almeno in alcune sue parti, quelle meno manuali e ripetitive, da artigianato ad arte.
Ricevendo, in questo senso, una serie di riconoscimenti dalla clientela, che, nel tempo, man mano che si spargeva la voce sulla sua bravura, era formata da gente sempre più famosa.
Potrei fare un lungo elenco di persone molto conosciute che vanno da importanti cariche militari, a politici, a personaggi dello spettacolo, a giornalisti, scrittori, professori universitari e medici importanti, oltre alla gente comune, che entra in un negozietto di circa 20 metri quadrati, perché c’è lei.
Ci ha messo di suo, oltre a una sconfinata volontà e fantasia, il gran gusto per l’estetica e il rispetto per le epoche e i relativi stili, che ha acquisito molto bene e molto in fretta, documentandosi, ma anche la capacità innata nel giusto accoppiamento dei colori.
Alla sua entrata, sono spariti quasi subito i vecchi operai e ne ha acquisito uno nuovo che ancora adesso, da anziano, collabora per toglierle, sotto controllo, per quanto gli riesce ancora, i lavori più pesanti, ma ha conservato per lei tutti i lavori di rifinitura, dove il gusto e l’abilità nella precisione sono fondamentali.
Quasi subito il laboratorio rimase interamente nelle sue mani, perché mia madre, non solo si era stancata, ma aveva altri problemi cui pensare e glielo cedette dopo circa un anno.
Oltre al lavoro, il suo più grande successo è stata la capacità di istaurare un rapporto di amicizia alcune volte molto stretto, altre più superficiale, con la maggior parte dei clienti e anche con le seconde generazioni, figli e nipoti.
La sensazione che si ha, se si rimane un po’ a osservare all’interno del negozio, è che la maggior parte della gente entri non tanto per fare delle cornici che diventano un piacevole pretesto, ma per rivedere lei, La Corniciaia e farci un po’ di salotto.
Chi non ci conosce, pensa che una donna così debba essere imponente e magari un po’ bruttina, nella realtà è piuttosto carina, a mio avviso, bella (ma io sono partigiano e non faccio testo) e di conformazione media per la sua generazione.
Infatti, i rapporti amichevoli di cui parlavo prima, maggiormente si sono realizzati con donne o con uomini troppo anziani o troppo giovani, per il timore di dare confidenza a chi potrebbe intenderla in modo diverso.
Non so se dopo tanti anni, dentro di lei ci siano dei rimpianti per quello che poteva fare e non ha fatto.
Vi assicuro che aveva le qualità per realizzare molte cose bene, quasi tutte di natura artistica, anche se sarebbe stata portata anche a insegnare, specialmente ai bambini, ma forse, anche quella professione, fatta come si dovrebbe, è un’arte.
Quello che so è che, ora, avendo raggiunto,pur non dimostrandola, l’età della pensione, non mi sembra, anche se, se ne è parlato ripetutamente, intenzionata a lasciare il lavoro, almeno per il momento.
Dice di voler smettere, ma non inizia alcuna attività conseguente, atteggiamento che mi fa concretamente pensare, che per ora non voglia perdere la sua indipendenza economica, giacché le pensioni degli artigiani sono misere e soprattutto il rapporto con la gente che, teme, gli mancherà molto.
Queste sono mie analisi comunque, perché, esplicitamente, il problema, almeno da parte sua, non è mai stato approfondito fino ad ora ed io non voglio forzarla in alcun modo, perché è giusto che della sua vita decida lei e perché nelle condizioni in cui sono, non le posso assicurare un futuro, non tanto economico quanto di presenza.
Se fossi in lei non avrei alcun timore ad affrontare una nuova vita, perché per il tipo di carattere che ha, molto portato ai rapporti umani e molto disponibile verso gli altri (anche troppo, secondo me), non avrà alcun problema a crearsi una nuova cerchia di amicizie e degli interessi magari diversi da quelli attuali.
Spesso molti, compresa lei, si lamentano che il tipo di vita che fanno, non permette loro di sviluppare alcune passioni di cui sentono la mancanza, poi quando potrebbero, c’è spesso qualcosa che li frena.
Di solito quel qualcosa siamo noi stessi, forse per timore, per insicurezza, qualche volta per stanchezza, ma non è il suo caso.
Credo che c’entri molto il timore e l’insicurezza, che,nel caso specifico, sembrerebbe assolutamente incomprensibile, perché una donna che è, come lei, riuscita nel lavoro, che ha saputo fare la moglie molto bene, attirandosi l’affetto della suocera, che certamente vuole bene e stima più lei di me, e non solo, anche degli altri familiari e degli amici, dovrebbe aver acquisito una consapevolezza tale da non intimorirsi di fronte a nulla.
Purtroppo le paure sono dentro di noi e sempre più spesso non hanno niente a che fare con la logica e con la ragione.
Sono animalacci che si nascondono in luoghi bui della mente, sempre pronti a uscire quando meno te lo aspetti, per complicarti la vita che altrimenti sarebbe troppo semplice (secondo loro…).
Come ho detto, non voglio entrare in questo tipo di decisioni, posso solo dire:
“La vita è bella, amore mio, affrontala a viso aperto come hai sempre fatto, senza timori. Hai dimostrato di esserne capace, si tratta di riconoscersi le proprie qualità e di guardare al futuro come una nuova opportunità, destinata a essere afferrata. Non c’è limiti di età per questo, se veramente si vuole, visto che i mezzi ce l’hai”.
E’ vero ho sposato una corniciaia che è però anche una gran donna e lo sarebbe stata qualsiasi cosa si fosse messa a fare.
Donne belle e interessanti ne ho viste e conosciute tante, qualcuna ogni tanto l’ho guardata un po’ di più, ma dopo oltre quarant’anni, sono felicemente ancora qui e non cambierei con nessun’altra al mondo.
Forse non sarò molto importante, sicuramente nella vita non ho ottenuto quello che avrei potuto e dovuto, ma un amore così totale, convinto e indubitabile dovrebbe darti la forza che forse stai cercando in te stessa.
Tu sai che nonostante i miei problemi io vivo come se domani dovessi ricominciare tutto da capo, con lo stesso entusiasmo e la medesima volontà che ho sempre avuto.
Spero che questo ti possa essere d’aiuto, perché pensandoci bene, la vita è esilarante e domani sarà un giorno indimenticabile.