giovedì 22 dicembre 2011

SONO ANCORA QUI


SONO ANCORA QUI

Sono ancora qui e ho mangiato anche il panettone.

Mi scuso del silenzio di quasi un mese, con i pochi benemeriti, amatissimi lettori che mi seguono, che nel farlo, ne sono certo, si stanno guadagnando titoli di merito per il Paradiso o per dovunque desiderino finire.

Il motivo principale è che scrivo solo se ne sento il desiderio e ho fatto una regola di non forzarmi mai, anche perché quando ci ho provato, in genere mi è riuscito piuttosto male.

Forse, se la gente scrivesse e perfino parlasse solo quando ha qualcosa che sente il bisogno di dire, staremmo meglio tutti.

Sto sotto chemio e sinceramente ho le idee un po’ confuse, la situazione è che tutti i valori, in particolare del sangue, che prima erano regolari vengono tutti sballati in modo notevole, così ti danno un’iniezione, da fare il giorno dopo, che dovrebbe regolarizzarti e un’altra, da fare una volta a settimana, che pare che sia un fattore di crescita, il cui scopo dovrebbe essere lo stesso.

Spero che sia vero perché credo di essere cresciuto a sufficienza e non sento il bisogno di altre espansioni, specie fisiche.

Il problema è che almeno una delle due iniezioni ti scatena tutti i dolori del mondo e i primi giorni ti penti di tutti i tuoi peccati, anche di quelli che non hai mai fatto.

Sto perdendo anche i capelli, per i quali ero sfottuto da diversi amici (quasi tutti calvi), perché sostenevano che non avevo capelli ma una moquette in testa.

Ho in mente di fare l’esperienza della rasatura totale, perché nella vita le esperienze possibili e non pericolose, bisognerebbe farle tutte. Vedremo.

Nell’intervallo nel quale non ci siamo sentiti, sono successe numerose cose, specie di natura politica.

E’ cambiato il governo, che naturalmente come prima mossa si è inventato un salasso un po’ per tutti, ma soprattutto per chi ha di meno e per i soliti noti.

Ci sarebbe da aggiungere molto, sia in senso positivo sia negativo, ma non ne sento proprio la voglia, né il bisogno.

Rimandiamo al prossimo incontro.

Per quanto riguarda la terapia che mi stanno facendo, so benissimo che si tratta dell’ultima, o al massimo, della penultima possibilità che mi resta, ma non mi sento più vicino alla fine, piuttosto inspiegabilmente.

Probabilmente dipende dal fatto che abitando in campagna, nonostante l’inverno, come ti giri e ti guardi intorno, vedi solo prosperità e ostentazione di vitalità.

Oppure perché, oltre casa, l’unico ambiente che frequento è quello del reparto di oncologia, nel quale, sembrerà assurdo, ma ho trovato tanta serenità e allegria tra i pazienti e anche tra gli addetti.

Vi assicuro che aiuta, anche se sono convinto di partecipare attivamente anch’io, ovunque mi trovi.

Che vi devo dire, io che non ho mai creduto ai miracoli, essendomi fatto conquistare, per quasi tutta la vita, da una razionalità spinta qualche volta (poche per fortuna), sino all’ottusità, leggendo in qualche rara occasione sui giornali o sentendolo in televisione, di qualche imprevedibile guarigione, ripeto quello che ho già detto e non mi stancherò di ripetere sino a che ne avrò la possibilità:

PERCHE’ NON PUO’ SUCCEDERE ANCHE A ME?

2 commenti:

  1. Glielo auguro di cuore...

    ...e le auguro anche buone feste. Forse c'è poco da festeggiare...ma noi che siamo qui sforziamoci di trovare anche solo un piccolo pretesto per festeggiare!

    mamba

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  2. Grazie, infinite, un metaforico grande abbraccio e tanti cari auguri di buon Natale e buone Feste e lei e famiglia.
    Quanto a festeggiare tutti i momenti sono buoni e adatti, senza lasciarsi condizionare dalle situazioni o dagli avvenimenti che ci circondano per quanto gravi possano essere.
    Di nuovo tanti cari auguri. Stefano.

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