sabato 12 maggio 2012

Due che sono uno sono il segreto di ogni potere(Aurobindo)

Sto qui a guardare la mia vita senza te, non vedo una traccia un progetto minimo, solo dolore rabbia solitudine. Dolore che inalo e ingoio col respiro e la saliva la mattina appena apro gli occhi e mi nutre, scende alla bocca dallo stomaco, sale alla sommità della testa, stringo forte le palpebre perché non ne  esca neanche una lacrima, è così forte il desiderio di vederti, toccarti, sentire il timbro della tua voce.......Lo sto accettando questo dolore  come una forma di vita, un percorso solitario e intimo, un sentimento che non posso condividere né voglio, razionalmente consapevole di come appartenga a tutti gli esseri viventi, eppure unico come un DNA dell'anima che non si ripeterà più con la stessa caratura.Sono qui come un vaso rotto, i cui frammenti rischi di trovare dopo settimane sotto qualche credenza. C'è solo quest'appartenenza quasi genetica involontaria al senso del sacro che   mi fa attendere, mentre la tua assenza mi riempie di te.    _    Se prendo le ali dell'alba e vò a dimorare all'estremità del mare anche lì mi condurrà la tua mano e la tua destra mi afferrerà _  DAVIDE_ salmo 139_                                                                                           A Stefano,   Rita