TUTTO E’ POSSIBILE
divagazioni
Ho ritirato le ultime analisi del sangue e…sapevo di star male, ma non credevo sino a questo punto.
Lunedì ho la visita di controllo con l’oncologo e vedremo cosa avrà da dirmi.
A quanto sembra, non mi restano molte mosse oltre a quella di resistere, resistere, resistere.
Da molto tempo non faccio più progetti a lunga scadenza, il prossimo anno per me è lontanissimo, ma non pensavo, finora,che i tempi fossero così ristretti, come sembrerebbero adesso.
Mi sento come uno che, completamente nudo, a letto con una donna bellissima, anche lei completamente nuda, pensa:
·Non ricordo, ma c’era qualcosa che dovevo fare.
Sapere di dover morire è comune a tutti, ma avere la certezza che ti è rimasto poco tempo, è di pochi, ma non è poi così male. C’è di peggio.
Essere tradito dalla donna che ami, per esempio, rendersi conto di aver fallito tutti i traguardi che desideravi, essere dilaniati da dolori insopportabili, (quelli già stanno cominciando), sentirsi infelici, in modo irrecuperabile, senza nessuna possibilità di poter modificare le cose, la morte di una persona molto cara.
Ecco, credo che la morte faccia più male a chi ci ama che a noi stessi.
Le donne quando amano veramente, sono capaci di una lucida follia che gli uomini molto raramente possiedono, è più facile che rincoglioniscano.
Oggi è una bella giornata autunnale, piena di luce.
Sono uscito in giardino e mi sono messo al sole cercando di catturarne tutto il calore e la potenza possibili। Mi sono sentito come un gatto che ha la capacità di godere di tutti i piccoli piaceri che la vita gli dona, forse più e meglio di ogni altro animale, umano e no.
Per la serie “la mia famiglia e altri animali”, dopo avere trascorso moltissimi anni e visto tanti comportamenti, alcuni accettabili altri no, mi sembra un buon traguardo e una rassicurante novità, saper far proprie alcune qualità e caratteristiche di un gatto e perché no, anche di altri animali, che, di solito, non sottovalutano mai, come noi, il valore delle “piccole cose”, come una carezza o un’affettuosità.
Più il tempo passa e più mi rendo conto di quanto importanti siano e di quanto le abbia sistematicamente sottovalutate.
Spesso non le ho neppure prese in considerazione, per dare un grande valore a illusioni (così si sono rilevate almeno alcune) di cui, quando è stato il momento, ho potuto fare a meno senza nessuna fatica o rimpianto, in modo molto naturale.
Se stessi bene fisicamente, quasi sicuramente, lavorerei come un pazzo e non avrei tempo, per altro, com’è successo per quasi tutta la mia vita.
Sono fortunato, perché se il fisico non ti permette di fare più certe cose, devi per forza aguzzare l’ingegno e godere fino in fondo di quello che ti è ancora concesso.
- Metti apposto le chiavi, le dico, vedendole abbandonate sul tavolo.
- Le ho lasciate lì perché ho appena aperto. Risponde.
- Dato che, in genere, passi metà della giornata a cercare chiavi di ogni tipo, (per non parlare del cellulare), forse è meglio che le riponi al loro posto che possibilmente dovrebbe essere sempre lo stesso, così saprai finalmente dove sono.
- Io so sempre dove stanno le chiavi.
- Questa è la migliore battuta del mese di novembre.
Questa mattina mi sono alzato in una condizione che mi ha fatto pensare che qualora avessi bisogno di lavorare per arrotondare la scarsa pensione, forse sarei portato a fare un nuovo lavoro: il “babau”, “lo spaventabambini”, professione che in questo momento potrebbe avere un suo mercato.
Lunedì mi ricoverano per accertamenti, anche se non è proprio chiarissimo, cosa effettivamente debbano accertare giacché, è probabile che, come gli allenatori di calcio, potrei non mangiare il panettone quest’anno. Che sono uomo lo sanno, visto che ho la barba.
Giro per casa, poco, perché ho difficoltà a camminare e mi rendo conto di essere diventato molto più democratico di prima, infatti, non c’è più posto dove sto comodo, continuo a provarci, ma senza grandi risultati e in casa tra poltrone, divani e letti, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Ogni tanto mi soffermo a pensare a cosa effettivamente mi rimane, per cui valga la pena veramente.
La cosa più importante è cercare di lasciare tutto a posto senza importanti sospesi, ma forse la più gradevole è quella di lasciare un buon ricordo di se stesso, che sembra una cosa facile ma spesso non lo è.
Con le persone che veramente ti amano profondamente è probabile che non ci sia bisogno di fare niente, anzi spesso molto ingiustamente ci si approfitta di loro, perché momenti di nervosismo sono spesso presenti. Per fortuna ho mantenuto la capacità di trasformare subito qualche durezza, in scherzo.
Ma quante sono queste “anime benedette”?
Probabilmente dipenderà dal mio carattere o magari dalla sfortuna, ma, attualmente, sono pochissime e non è una gran bella cosa, anche se ha il suo lato positivo non costringendomi a lavorare troppo.
Dicevo che non è facilissimo lasciare un’opinione positiva di se stessi, perché qualsiasi cosa fai non sempre è recepito come vorresti e, a volte, le tue intenzioni possono essere accolte in modo anche opposto a quello che avresti voluto.
Per esperienza posso dire che è una cosa molto più comune di quanto si pensi, ci sono persone, anche a me molto vicine, alle quali, dopo averne sperimentato, col tempo, il modo di pensare, quasi sempre dico il contrario di quello che penso, per ottenere quello che desidero.
Buona tattica, ve lo assicuro, che, però purtroppo, non sempre riesce, perché quando ti sei tranquillizzato sul carattere di una persona, con la certezza di averla inquadrata, ti colpisce a tradimento l’imprevedibilità, che è sempre lì, nascosta chissà dove, in attesa di spiazzarti.
Proprio la volta in cui ci tieni di più, è quella nella quale è accettato alla lettera quello che dici e a quel punto non resta altro che la rassegnazione, qualità nella quale non mi distinguo particolarmente.
A parte gli scherzi, i rapporti interpersonali non sono facili, probabilmente nel mio caso ci saranno anche mie carenze caratteriali, ma sono certo che non sono l’unico motivo e se ti è rimasto pochissimo tempo è improbabile che, qualsiasi cosa faccia, riuscirai a eliminare un giudizio radicato in tanti anni.
Quello che mi rende ancora sufficientemente ottimista è che pur essendo piuttosto scettico nei riguardi dei miracoli, l’imprevedibilità delle persone, la possibilità di sbagliare da parte anche di professionisti molto affermati, anche di fronte all’evidenza, una remota possibilità mi resti ancora, è rarissimo ma è già successo.
Quando si parla della malattia che mi ha colpito, di solito la prima cosa che si sente da parte del malato è:
Per questo, mi viene spontaneo quando si parla del futuro sia per quanto riguarda i rapporti ai quali tengo, che del mio, ripensando a quei pochi casi che si sono inspiegabilmente risolti, mi parte dal cervello, dal cuore e da tutto me stesso un grido: